THE BALLOONATIC

Eddie Cline, Buster Keaton

Scen.: Eddie Cline, Buster Keaton. F.: Elgin Lessley. Scgf.: Fred Gabourie. Int.: Buster Keaton (campeggiatore in mongolfiera), Phyllis Haver (campeggiatrice), Babe London. Prod.: Joseph M. Schenck per Buster Keaton Productions. DCP. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il diciottesimo cortometraggio di Keaton ha un incipit insolito, che quasi subito presenta il suo volto in primo piano illuminato da un fiammifero acceso. Attorno il buio. Solo in seguito scopriremo che il nostro eroe si trova in una casa degli orrori al luna park, questa apertura onirica piena di strane e misteriose creature rispecchia fedelmente l’abc della comicità keatoniana: “creare un vero brivido e poi alleviare la tensione con la sorpresa”. Con un cambiamento repentino di ambientazione degno della scena in cui Keaton entra nello schermo in Sherlock Jr., Buster decolla per sbaglio su una mongolfiera per poi ritrovarsi spiaggiato in mezzo a una natura selvaggia e ostile dove la sua soddisfacente interazione con Phyllis Haver (che tra l’altro non è un semplice oggetto decorativo ma una ragazza andata a pescare tutta sola e capace di mettere al tappeto un toro infuriato) si snoda in una serie di esilaranti traversie. Sebbene privo di una trama vera e propria, The Balloonatic offre più di un indizio della singolare visione cinematografica di Keaton. Nella scena della mongolfiera gioca al contrario l’usuale espediente di investire di vita gli oggetti e fa scivolare il corpo nel cesto fino a diventare parte di esso: “Vediamo un mostruoso uomo-pallone: le gambe di Keaton, il cesto a fargli da torso, il pallone da testa” scrisse Walter Kerr. “Potrebbe essere un dipinto di Bosch, fin troppo facilmente di Dalí; è semplicemente Keaton, che si comporta normalmente nel suo specialissimo ambiente avvalendosi delle probabili assurdità di una forma in cui uomini e materia si fondono”.

Cecilia Cenciarelli 

Per il restauro di The Balloonatic sono stati ispezionati, digitalizzati e comparati sette elementi messi a disposizione da Cohen Film Collection e da Harvard Film Archive. Per la ricostruzione sono stati considerati tre elementi, tutti provenienti da Cohen Film Collection: un duplicato positivo safety di quinta generazione (CO_COLU_PDP_RR05) è stato individuato come elemento principale per il restauro, integrato con un positivo safety di quinta generazione per colmare due inquadrature mancanti nel secondo rullo. Le didascalie sono invece state ricostruite partendo da un duplicato negativo safety di quarta generazione (CO_COLU_ PDN_SEC_022).

Copia proveniente da

Restaurato nel 2020 da Cineteca di Bologna in collaborazione con Cohen Film Collection presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata