TENACIA ABRUZZESE
R., Sg. e Sc: Duilio Landi. F.: Maurizio Amigoni. In.:Duilio Landi, Luigi Marini, Mary Fabbri, Anita Massacesi, Nella Benedetti, Sog. Tritapepe, Pantaleone Leone, Isidoro Pasquale, Luigi Luigini, Michele della Rossa, Manfredo Campolieti. P.: Andrea Castellani per la Atemo-Film L’Aquila. V.cens.nº 19048 del 31/12/1923. L.or.: 1152m. D.:20’. l6 mm.
Scheda Film
Alla metà degli anni ’70, nella cabina di proiezione di un cinema del Bronx, a New York, vengono rinvenute alcune bobine in nitrato, che arrivano al Museum of Modern Art. È un film italiano, con didascalie italiane, quindi, molto probabilmente, destinato ad un pubblico di immigrati. Purtroppo il film è incompleto e i rulli non sono in ordine. La copia viene duplicata in 35 mm e dall’internegativo si ricava un positivo in 16 mm. La sua incompletezza, l’esiguità dei dati utili a ricostruirne il corretto ordine narrativo, lo rendono un film quasi inaccessibile.
Grazie ad un accordo con il Museum of Modern Art, presentiamo una prima, possibile ricostruzione del film. Il tentativo cerca di ricostruire il filo logico di una narrazione altrimenti incomprensibile, in attesa di riscontri certi ed è volto a dare una idea, seppur imprecisa, di quello che poteva essere il film originale. Un’ipotesi, quindi, per un breve film, certamente laterale alla grande storia del cinema italiano. Laterale, ma non privo di interesse. Girato nel 1923 e praticamente non distribuito in Italia, Tenacia Abruzzese incrocia in maniera “ardita” il fascismo con il genere degli “uomini forti”. Due “giganti” in camicia nera impongono una giustizia tutta “fascista”, basata su sani pestaggi dei delinquenti. Inoltre, il protagonista del film è appena rientrato dall’America e osserva con stupore e ammirazione la “nuova Italia fascista”, personificandola addirittura in una donna avvolta nel tricolore sabaudo a cui rendono omaggio un gruppo di balilla. Come si vede, temi inusuali per il cinema italiano degli anni Venti, generalmente restio a prendere di petto il regime fascista. Un fatto ancor più interessante se, come pare, il film era destinato soprattutto agli italiani all’estero.