Submarine

Frank Capra

T. it.: Femmine del mare; Sog.: Norman Springer; Scen.: Dorothy Howell, Winifred Dunn; F.: Joseph Walker; Mo.: Arthur Roberts, Ben Pivar; Scgf.: Harrison Wiley; Mu.: Dave Dreyer, Herman Ruby; Int.: Jack Holt (Jack Dorgan), Dorothy Revier (Bessie), Ralph Graves (Bob Mason), Clarence Burton (il comandante), Arthur Rankin (il ragazzo); Prod.: Irvin Willat, Harry Cohn per Columbia Pictures; Pri. pro.: 28 agosto 1928 35mm. D.: 103’ a 24 f/s.Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Dopo l’ingresso in Borsa e col bilancio decisamente in attivo (grazie, in particolare, al successo dei film di Capra), la Columbia, nell’estate del 1928, aveva abbastanza liquidità da poter tentare un azzardo. Anche se l’animo sparagnino di Harry Cohn non era del tutto favorevole all’idea, Jack Cohn riuscì a convincere i suoi partner a entrare nel giro grosso e fare un film di serie A, in concorrenza con tutte le maggiori case cinematografiche. (…) Il film in questione si sarebbe intitolato Femmine del mare, una
storia ispirata a due incidenti realmente accaduti a dei sottomarini. La Marina americana, spinta anche dalle polemiche che erano seguite alla perdita dei due sottomarini, diede piena cooperazione a quella rievocazione degli eroici sforzi compiuti dalle squadre di salvataggio. (…) Il film debuttò il 30 agosto a New York in uno dei cinema più importanti di Broadway, l’Embassy. Fu il maggior successo commerciale nella storia della giovane compagnia cinematografica e venne anche accolto favorevolmente dalla critica, con l’effetto di riportare in auge il nome di Capra dopo i deludenti risultati degli ultimi anni con Langdon e di creargli una fama di regista importante e versatile. “La regia di Frank R. Capra è particolarmente accorta”, scrisse sul “New York Times” Mordaunt Hall, “perché non solo riesce a costruire bene lo sviluppo della storia, ma riesce pure a ottenere dai suoi attori una caratterizzazione infinitamente superiore a quella che normalmente vediamo sugli schermi, in particolare nel genere melodrammatico”. (…) Femmine del mare era anche il primo film sonoro sia per Capra sia per la Columbia. Il mondo del cinema era in uno stato di panico a malapena controllato, da quando il 6 ottobre 1927 (e dunque poco prima che Capra cominciasse a lavorare per la Columbia) la Warner Bros aveva stupito tutti con la prima del film, un po’ parlato e un po’ cantato, Il cantante di jazz, interpretato da Al Jolson. (…) Capra era convinto che il sonoro “fosse un portentoso passo avanti. Non mi trovavo a mio agio nel cinema muto. Mi è sempre sembrato innaturale dover fermare tutto, mettere una didascalia e solo dopo tornare all’azione vera e propria. Era un modo di procedere troppo meccanico e laborioso. Quando finalmente mi sono trovato a lavorare in un film sonoro ho pensato, ragazzi, che strumento incredibile abbiamo tra le mani. Non penso che sarei riuscito ad andare avanti molto nel muto – perlomeno non quanto sono riuscito a fare nel sonoro”.

Joseph McBride, Frank Capra: The Catastrophe of Success, Simon & Schuster, New York 1992 (edizione rivista, St Martin’s Griffin, New York 2000)

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