Sperduti Nel Buio

Lorenzo Pezzano

Sog.: Federico Fava. F.: Lorenzo Pezzano. Int.: Denis Lotti, Gian Piero Brunetta, Paolo Caneppele, Carlo Montanaro, Carlo Lizzani, Natalia Nussinova, Luciano De Ambrosis, Piero Zanotto. Prod.: Tunastudio, Rai Cinema. Blu-ray. D.: 75′. Bn e Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il titolo del documentario rievoca l’omonimo film muto del 1914, soggetto ritenuto fondamentale almeno per le generazioni di cineasti formatesi presso il Centro Sperimentale di Cinematografia nel corso degli anni Trenta. La storiografia racconta che fu anche grazie alla visione dello Sperduti nel buio di Nino Martoglio, proiettato con finalità didattiche presso il Centro, che nacque il Neorealismo cinematografico, sulla scorta delle teorie di Umberto Barbaro. Del film rimangono soltanto alcune foto di scena. Infatti l’unica copia superstite è parte delle 313 pellicole del Centro che, nell’autunno 1943, sono trafugate dalla Wehrmacht, spedite in Germania e, in seguito, disperse. Negli stessi giorni terribili, mentre gli Alleati risalgono la penisola, il regime salotino decide di spostare a Venezia la produzione di Cinecittà presso i Giardini della Biennale – il cosiddetto Cinevillaggio – considerando la città lagunare nella quale è già presente la sede produttiva della Scalera Film, un luogo protetto. Il nostro documentario si muove su due strade parallele: il viaggio, nato dall’intuizione del professor Gian Piero Brunetta, che tenta di ricostruire le traversie della filmoteca del Centro Sperimentale da Roma verso il nord ed est Europa; l’altro percorso, invece, rievoca – grazie a testimonianze di protagonisti dell’epoca, tra i quali Luciano De Ambrosis – il sistema produttivo del cinema di Salò, che pare sospeso in una dimensione parallela, mentre tutto intorno viene travolto dal conflitto mondiale.
Il lungo viaggio permette allo spettatore di osservare da vicino le diverse fasi della ricerca, affatto lineari. Dà modo di incontrare studiosi e storici che, da Roma a Mosca passando per Berlino e Vienna, interpretano i materiali, i dati disponibili e le ipotesi, seguendo le tappe del viaggio dei trecento film dispersi. Tentando di illuminare una parte importante della nostra storia recente, non solo cinematografica, che è ancora tutta da scrivere.

Denis Lotti