SOLEIL ET OMBRE

Musidora, Jacques Lasseyne

Sog.: dalla novella L’Espagnole di Maria Star. F.: Frank Daniau-Johnston. M.: Nini Bonnefoy. Scgf.: Musidora. Mus.: Jacques Roques. Int.: Musidora (Juana/la straniera), Antonio Canero (Antonio de Baena), Simone Cynthia (l’amica di Juana), Paul Vermoyal (l’antiquario), Miguel Sánchez (il segretario). Prod.: Société des Films Musidora. 35mm. L.: 891 m (incompleto, l. orig.: 1325 m). D.: 43’ a 18 f/s. Bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

A proposito di Soleil et ombre, negli anni Quaranta Musidora ricordò di aver espresso così le proprie ambizioni al direttore della fotografia Frank Daniau-Johnston: “Penso che un film […] dovrebbe avere immagini così belle da poter essere apprezzate anche vent’anni dopo”. Le immagini create da Musidora in qualità di scenografa, co-regista e attrice in un doppio ruolo in questo film girato in Andalusia hanno una natura pittografica che trae il massimo dagli aspri contrasti tra sole e ombra, dal paesaggio e dagli stili architettonici. I luoghi e gli oggetti trasmettono umori e atmosfere che conferiscono profondità alla tragica storia della ragazza andalusa innamorata di un torero che la lascia per una bionda straniera. L’inquadratura in cui viene mostrato il volto della giovane dietro le tradizionali grate andaluse evoca la sua sensazione di essere ingabbiata dal proprio amore. Altrettanto espressivi sono i sottili parallelismi che il montaggio traccia tra il dolore e la rabbia del toro e le sofferenze della ragazza. Grazie alla recitazione di Musidora e al rigore delle immagini, Soleil et ombre è tutt’altro che una storia di vittimizzazione sentimentale, e offre invece una spietata indagine sulla crudeltà dell’amore respinto.
Possiamo solo ipotizzare ciò che dovette piacere a Colette: le riprese in esterni, l’autenticità dei costumi, la fotogenia di Musidora nella bella interpretazione della ragazza. Musidora e Colette erano legate da un’amicizia personale e professionale fin dal 1908. I due film ai quali lavorarono effettivamente insieme, La Vagabonda (1917, dal romanzo di Colette) e La Flamme cachée (1918, dalla sceneggiatura originale di Colette) non risultano essersi conservati.
Annette Förster, Women in the Silent Cinema. Histories of Fame and Fate, Amsterdam University Press, Amsterdam, 2017

 

Approfondimento su Colette

Copia proveniente da

I titoli iniziali e le didascalie sono stati ricostruiti da Christine Laurent nel 1995 a partire dal nitrato originale presso il laboratorio Cinarchives