O DESTINO

Georges Pallu

R.: Georges Pallu. Sc.: Ernesto de Meneses. F.: Maurice Laumann. In.: Palmira Bastos, Antonio Sacramento, Maria Clementina, Raul de Oliveira, Maria Emilia Castelo Branco, Henrique de Albuquerque, Francisco Sena. P.: Invicta Film. L.: 1.600m, D.: 87’ a 20 f/s

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“L’ambiente è quello dell’alta aristocrazia portoghese, dove si vive fra il lusso di ville fastose e l’esotismo di ospiti che, come minimo, fanno i ministri in Brasile. L’armonia dell’ambiente è turbata da un vecchio cieco e, soprattutto, da una misteriosa dama nera che irrompe nella vita della viscontessa Maria Da Silva Oliveira come un fulmine a ciel sereno, a bordo di un’auto lanciata a folle velocità. Da questo momento la figura principale sarà quella dell’agnizione: quando, dopo l’incidente, la donna riacquista la memoria, nessuno sarà più ciò che credeva o voleva mostrare di essere. La donna rammenterà di essere figlia del cieco e madre della Viscontessa, mentre uno degli spasimanti più insistenti e morbosi di quest’ultima scoprirà di esserne, in realtà, il padre. Perfino il giovane Francisco Manuel verrà accusato di truffe scandalose salvo essere rapidamente scagionato. Alla fine di tutti questi sconvolgimenti riusciranno i due giovani innamorati a riunirsi per la vita? La parola definitiva spetterà, ovviamente, al destino.

A prima vista, O Destino pare essere un film di una staticità desolante. In effetti, gli avvenimenti e i fatti si rincorrono velocissimi e così si può azzardare l’ipotesi che una certa ieraticità della messa in scena sia l’effetto di una strategia precisa che mira a tenere compresso il dramma per evitare l’inflazione dei colpi di scena. D’altra parte, dal punto di vista figurativo, il dinamismo è tutto delegato ad un impianto cromatico ricchissimo che, in certi momenti, è in forte odore di virtuosismo”.

Giacomo Manzoli

Copia proveniente da

Restauro realizzato con il contributo di

PROJECTO LUMIÈRE

Restauro realizzato con il contributo del Projecto Lumière