MURDER IN HARLEM

Oscar Micheaux

T. alt.: Lem Hawkins’ Confession. Sog., Scen.: Oscar Micheaux. F.: Charles Levine. Scgf.: Tony Contineri. Mus.: Clarence Williams. Int.: Clarence Brooks (Henry Glory), Dorothy Van Engle (Claudia Vance), Andrew S. Bishop (Brisbane), Alec Lovejoy (Lem Hawkins), Laura Bowman (Mrs. Epps), Bee Freeman (The Catbird), Alice B. Russell (Mrs. Vance), Lionel Monagas, Sandy Burns, Lea Morris. Prod.: Oscar Micheaux, Alice B. Russell per Micheaux Pictures Corp. DCP. Bn.

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

America, 1920. In tempi in cui nel paese era ancora fortissima l’eco di Nascita di una nazione, capolavoro ‘razzista’ di D.W. Griffith, tanto innovatore del nuovissimo linguaggio cinematografico quanto controverso nei temi, un uomo del sud dell’Illinois distribuisce nelle sale un film dal titolo altrettanto simbolico: Within Our Gates. Il suo nome è Oscar Micheaux e il suo intento è quello di rispondere con tutta la forza e i mezzi a sua disposizione all’opera di Griffith. C’è però un dettaglio da non sottovalutare. Oscar è un regista afroamericano, il primo deciso a offrire alla propria gente una visione differente della società americana e della condizione in cui meriterebbero di vivere milioni di donne e uomini vittime della più cupa e feroce discriminazione razziale. Come già aveva saputo raccontare nei suoi romanzi autobiografici, Micheaux utilizza il cinema e le sale degli Stati Uniti per veicolare il proprio messaggio e per strutturare, primo fra tutti, quella che sarebbe diventata l’industria cinematografica afro-americana. Un miracolo artistico e imprenditoriale concepito da un uomo dall’incredibile intuito e dalla sorprendente capacità di superare gli ostacoli che la società del tempo poneva lungo la sua strada.

Nel corso delle ricerche per il documentario Oscar Micheaux – The Superhero of Black Filmmaking abbiamo ritrovato un suo noir degli anni Trenta, Murder in Harlem. Ispirato a un controverso quanto celebre caso di cronaca nera avvenuto in Georgia nel 1913, il film è incentrato sull’omicidio di una giovane ragazza bianca per mano del guardiano notturno afroamericano di una fabbrica chimica. O perlomeno così sembra all’inizio delle indagini. Sarà un intraprendente avvocato, Henry Glory, a dimostrare che gli eventi sono andati in maniera diversa e che la verità dei fatti non è quella raccontata nelle ore successive al delitto. Con Murder in Harlem, remake di un film muto del 1921 dello stesso Micheaux, The Gunsaulus Mistery, il regista reinterpreta, ambientandolo all’interno della comunità afroamericana, un caso che ha incendiato per molti anni l’opinione pubblica americana. Micheaux stesso appare nel film in un cameo interpretando un detective. È la prima e unica volta che sentiamo la sua voce. Una scoperta bellissima se si pensa che sono sopravvissute solo quattro sue fotografie e un raro backstage degli anni Venti.

Francesco Zippel

Copia proveniente da

Restaurato nel 2021 da George Eastman Museum e Cineteca di Bologna in collaborazione con The Film Foundation, Quoiat Films e Sky da una copia nitrato 35mm della SMU/Tyler Film Collection, SMU Libraries, depositata presso il George Eastman Museum. Restauro realizzato presso George Eastman Museum Film Preservation Services e il laboratorio L'Immagine Ritrovata