MOON OVER HARLEM

Edgar G. Ulmer

R.: Edgar G. Ulmer. S.:Mathew Mathews. Sc.: Shirley Castle. F.: Burgi Contner, Edward Hyland. Mont.: Jack Kemp. M.: Donald Heywood. In.: Bud Harris, Cora Green, Inzinetta Wilcois. P.: Meteor Productions. 16mm. L.: 750m circa. D.: 68’ a 24 f/s, bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

PB: Come andò con Moon Over Harlem?
EGU: Quel lavoro arrivò attraverso una persona molto amica dell’autore di Green Pastures e Porgy, DuBois Hayward. Quella persona aveva una sceneggiatura. Io non avevo niente a che fare con l’organizzazione del film, ma venni assunto come regista. In realtà, quando arrivai io il film era già stato preparato. Era quasi del tutto pronto per le riprese. Avevano un contratto con la catena di cinema di negri, nel Sud. Allora c’erano cinema per i neri e cinema per i bianchi. Avevo quattro giorni per girare il film. Due giorni in uno studio, un vecchio deposito di sigari risistemato alla meglio nel New Jersey, e poi gli esterni, come il nightclub di Harlem, dove dovevamo girare dopo le due del mattino.
PB: Quando tutti erano andati a casa.
EGU: Già. Fu davvero un’esperienza. C’erano pochissimi soldi. Potevano essere al massimo 8.000 dollari in contanti. Seppi che i cantanti, e ne avevamo più di cinquanta, venivano pagati 25 centesimi al giorno e dovevano spostarsi tra Harlem e Jersey. Era una delle cose più misere che abbia mai fatto. Non avevamo niente. Non avevamo rulli completi di pellicola – usavamo solo rimanenze. Può immaginarsi – dovevamo ricaricare la macchina ogni due minuti, dato che certi pezzi di pellicola erano lunghi solo trenta metri. Non era una cosa da poco. Ma abbiamo fatto un buon film. Ho sperimentato per la prima volta quello che poi è stato definito stile alla Rossellini. Non usavamo attori, ma persone normali, ed erano molto naturali.
PB: Prese dalla strada?
EGU: Sì. Mi avevano dato due settimane per fare le prove a Harlem.
PB: Era un musical?
EGU: Un musical. Sì. Molto stile Three Dark Saints o Porgy and Bess, ma realmente Nero. Donald Hayward fece le musiche. Nessuno dei creativi era bianco.
PB: Tranne lei.
EGU: Tranne me.
(Peter Bogdanovich, Edgar G. Ulmer. An Interview, Film Culture, 58.59.60, 1974)