MOCKERY
Sc.: Bradley King, da una storia di B. Christensen. F.: Merritt B. Gerstad. Scgf.: Cedric Gibbons, Alexander Toluboff. C.: Gilbert Clark. M.: John W. English. In.: Lon Chaney (Sergei), Ricardo Cortez (Dimitri), Barbara Bedford (Tatiana), Mack Swain (Mr. Gaidaroff), Emily Fitzroy (Mrs. Gaidaroff), Charles Puffy (Ivan), Kai Schmidt (Butler). P.: MGM. 35mm. L.: 1766 m. D.: 63′ a 24 f/s.
Scheda Film
Mockery, per quanto assolutamente non al livello delle migliori opere hollywoodiane di Benjamin Christensen (soprattutto Seven Footprints to Satan) è uno dei più dignitosi film pseudo-russi degli anni ‘20 e costituisce un’altra piacevole variazione sul tema “la bella e la bestia” e sulle caratteristiche di Lon Chaney, così come le descrive Gaylyn Studlar: “…egli impersona un uomo che, per colpa dell’età o del proprio aspetto, risulta inadeguato alla donna che ama […] Un film dopo l’altro, Chaney diviene un sostituto del padre e un amante mancato la cui delusione sembra inevitabile ancora prima dell’apparizione di un pretendente rivale giovane e bello.” Per un fan di The Mysterious X, Night of Revenge e Witchcraft Through the Ages, che abbia in mente la vicinanza spirituale di Christensen sia a Stroheim che a Browning, Mockery costituisce un evidente anticlimax, pur mantenendo una forte padronanza del tema dell’umiliazione, generale e individuale, certe brutali intuizioni sulle amare origini della rivoluzione, alcuni indimentacabili momenti di umanità ferita e gradevoli tocchi di erotismo che sconfinano nel feticismo del piede.
Peter von Bagh