MELVILLE, LE DERNIER SAMOURAI

Cyril Leuthy

F.: Gertrude Baillot. M.: Cyril Leuthy, Michael Phelippeau. Int.: Thierry Hancisse (voce narrante). Prod.: Dominique Tibi, Cathy Palumbo, Roche Productions, Arte France. DCP.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“Un amico un giorno mi disse: non conosco un altro uomo che sia arrivato al successo con l’intransigenza”. Jean-Pierre Melville è sempre stato un lupo solitario, e pur facendo oggi parte del pantheon del cinema costruì tutta la sua carriera al di fuori del sistema, tracciando un percorso singolare nella reinvenzione del film noir. I suoi film, insieme personali e popolari, sono divenuti capolavori applauditi in tutto il mondo: L’armata degli eroi, I senza nome, Frank Costello faccia d’angelo… Avvalendosi di estratti dei suoi film, di abbondanti materiali d’archivio e delle preziose informazioni fornite da familiari e collaboratori, come i registi Volker Schlöndorff e Bernard Stora, il film esplora il lato privato e ne mette in luce il destino quasi romantico: eroe di guerra, unico cineasta a possedere una propria casa di produzione e perfino padre spirituale della Nouvelle Vague. Melville si lasciò spesso filmare. Ma rimane un enigma, essendosi creato un’immagine esagerata, ‘smisurata’, con il suo immancabile Stetson, gli occhiali neri e l’impermeabile che riproducevano la tenuta dei personaggi interpretati da Alain Delon, Lino Ventura e Jean-Paul Belmondo. Una vera e propria maschera. Perfino il suo nome era inventato. La sua è la storia di un uomo a disagio nella propria epoca, di un difensore nostalgico di valori passati di moda. Disse di lui Philippe Labro: “Era allo stesso tempo il più visibile e il più nascosto degli uomini”. Ridandogli la parola, questo film in parte lo svela. E anche la storia di un adolescente che sognava l’America. Questa fascinazione non lo abbandonò mai e alimentò tutta la sua opera. Anni dopo, fu all’estero che continuò a esercitare la sua influenza: in America, su cineasti quali Quentin Tarantino, Jim Jarmusch, Michael Mann, Taylor Hackford, ma anche a Hong Kong, con John Woo e il cinema noir di Hong Kong. Per permettere di avvicinarsi ancor di più al regista, la musica del film è di Eric Demarsan, compositore di L’armata degli eroi e I senza nome

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