LOS GOLFOS
Scen.: Mario Camus, Carlos Saura, Daniel Sueiro. F.: Juan Julio Baena. M.: Pedro del Rey. Scgf.: Enrique Alarcón. Mus.: José Pagán, Antonio Ramírez Ángel. Int.: Manuel Zarzo (Julián), Luis Marín (Ramón), Óscar Cruz (Juan), Juanjo Losada (El Chato), Ramón Rubio (Paco), Rafael Vargas (Manolo), María Mayer (Visi), Antonio Jiménez Escribano (imprenditore). Prod.: Pere Portabella per Films 59. DCP. D.: 84’. Bn.
Scheda Film
Primo lungometraggio di Carlos Saura, Los golfos coniuga ispirazione romanzesca ed elementi neorealisti: riprese dal vero, interpreti per lo più non professionisti. Piccoli delinquenti aggrediscono e derubano facili prede e si adoperano per raccogliere i fondi necessari per il debutto di Juan, aspirante torero. Il cuore della bella Visi, musa della banda, oscilla tra Julián, il capo, la cui eleganza dissimula istinti omicidi, e il talentuoso Juan. Saura padroneggia il ritmo del film, indugia sulle rive del Manzanarre per una scena di picnic la cui spensieratezza richiama Uomini di domenica, prima di tornare a una rinnovata violenza. […] La censura preventiva, che espresse molte riserve, chiese invano che il finale fosse modificato e impose l’aggiunta di una scena che doveva attenuare l’‘altruismo’ dei delinquenti. Un comitato presieduto da Sáenz de Heredia, regista ufficiale del regime e autore di Raza (Le due strade, sceneggiatura del Caudillo), selezionò comunque il film perché rappresentasse la Spagna a Cannes. In seguito la censura tagliò il film di altri undici minuti e lo inserì in una categoria infamante che ne limitò drasticamente la distribuzione.
Jean-Loup Bourget, “Positif ”, n. 632, ottobre 2013
Il complesso progetto di restauro del film, condotto presso il Centro di Conservazione e Restauro di Cineteca Española intitolato a Carlos Saura, aveva come obiettivo iniziale quello di recuperare la versione precedente alla censura e si è basato su un’analisi comparativa delle diverse versioni disponibili, al fine di individuare i frammenti rimossi dalla censura e le eventuali modifiche che lo stesso regista apportò alla pellicola, dovendo parzialmente rimontare il film. Il restauro curato da Filmoteca Española si presenta quindi come la versione più fedele a quella presentata dal cineasta al Festival di Cannes e alla commissione di censura, prima di tutte le successive modifiche richieste per la distribuzione del film in Spagna. Il restauro è stato effettuato digitalizzando i negativi immagine e suono su pellicola da 35 mm. I frammenti mancanti nel negativo immagine, così come l’audio, sono stati ottenuti da due duplicati negativi combinati e un duplicato positivo combinato, tutti conservati presso l’istituto.
Patricia Ucida Gil e Javier Rellán Calero
Restaurato in 4K nel 2024 da Filmoteca Española in collaborazione con Films59 presso il laboratorio Digital and Electronic Systems a partire dal negativo acetato 35mm, copie 35mm e altro materiale fotochimico integrativo. Restauro supervisionato da Javier Rellán e Patricia Uceda. Con il sostegno di ICAA/Ministerio de Cultura