LES AVENTURES DU ROI PAUSOLE

Alexis Granowski

R.e M.: Alexis Granowski. S. e Sc.: Fernand Crommelynck, Henri Jeanson dal romanzo di Pierre Louÿs. F.: Rudolph Maté, Louis Née, Marcel Soulié. Mu.: Karol Rathaus. Cost.: Marcel Vertès. Scgrf.: Marcel Vertès, Pierre Schild. In.: André Berley (Roi Pausole), Armand Bernard (Taxis), José Noguero (Giglio), Josette Day (Aline), Edwige Feuillère (Diane), Rachel Devirys (Dame Perchuque), Grazia del Rio (Fanette). P.: Algra, Société des Films Sonores Tobis. Titolo della versione tedesca: Die Abenteuer des Konigs Pausole. Titolo della versione inglese: The Merry Monarch. L.: 2150 m., D.: 77’ a 24 f/s.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“Pierre Louÿs (1870-1925), eccentrico personaggio della cultura parigina a cavallo tra i due secoli, fu l’autore di opere ispirate al mito greco della perfezione, dei liberi amori, delle facili gioie, dei piaceri lascivi, come testimoniano, Astarte, Afrodite, La chanson de Bilitis, testi licenziosi in cui esprimeva il suo gusto di esteta decadente.

Les aventures du roi Pausole, ambientato in un reame dove il monarca può disporre di 366 donne, in modo da godere pienamente ogni giorno dell’anno, è un altro romanzo che si iscrive nel genere seppure in un contesto più aggiornato. Nel 1933 si decise di portarlo sugli schermi e, seguendo l’uso dei primi anni del sonoro, in più edizioni.

La prima venne girata a Parigi, con il grasso André Berley protagonista: successivamente venne realizzata a Vienna, in coproduzione austro-tedesca, una seconda versione con Emil Jannings, che ne interpretò anche un’altra in inglese (The Merry Monarch) con attori britannici.

Cosa rimane del fantasioso racconto di Louÿs nella trasposizione cinematografica? La coreografia da operetta filmata, le forme esteriori e poco più. Un raccontino un tantino scipito, forse una piccola favola morale sulla fedeltà in amore e l’assurdità della poligamia con tante belle ragazze e, per chi vorrà trovarla, una certa spregiudicatezza che rimanda al primo René Clair”.

Vittorio Martinelli

Copia proveniente da