LA SOURIANTE MADAME BEUDET

Germaine Dulac

Sog.: dalla pièce omonima (1920) di Denys Amiel e André Obey. Scen.: Germaine Dulac, André Obey. F.: Maurice Forster, Paul Parguel. Scgf.: M. Delattre. Int.: Germaine Dermoz (Madeleine Beudet), Alexandre Arquillière (signor Beudet), Jean d’Yd (signor Labas), Madeleine Guitty (signora Labas), Yvette Grisier (cameriera), Raoul Paoli (giocatore di tennis), Armand Thirard (commesso). Prod.: Charles Delac, Marcel Vandal per Le Film d’Art – Vandal et Delac. 35mm. L.: 770 m. D.: 38’ a 18 f/s. Bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nel 1922 la pioniera del femminismo, regista e teorica del cinema Germaine Dulac collaborò con il giornalista sportivo e musicofilo André Obey alla sceneggiatura tratta da una pièce di quest’ultimo, un’opera d’avanguardia di grande successo. Pur non essendo il primo film femminista di Dulac, il capolavoro impressionista La Souriante Madame Beudet segna un cruciale punto di svolta nella storia del cinema con il suo incomparabile ritratto della soggettività (anche queer) di una donna attraverso mezzi specificamente cinematografici. La trama: Madeleine Beudet (Germaine Dermoz), una donna dalle aspirazioni moderne, cerca di sfuggire all’opprimente matrimonio con il signor Beudet (Alexandre Arquillière), uomo d’affari dai tradizionali valori borghesi e dai gusti classici. Tuttavia, attraverso un’attenta giustapposizione di elementi realisti e simbolisti, Dulac, critica teatrale esperta, propone anche un discorso originale ed estremamente sofisticato sulla modernità estetica del cinema rispetto al teatro e alle altre arti. Dalle riprese dal vero che svelano con tocchi rapidi e discreti i grigi naturali di una vita provinciale soffocante alla sottile recitazione simbolica di Dermoz nel ruolo di Madame Beudet, contrapposta alla gestualità ieratica di Arquillière, attore proveniente dal teatro di boulevard che interpreta Monsieur Beudet, Dulac traccia un quadro complesso e indimenticabile del futuro tetro e poco promettente della protagonista, mentre i barlumi del mondo dei sogni stabiliscono la posta in gioco della battaglia del cinema per la specificità del mezzo.

Tami Williams

Copia proveniente da

Restaurato da EYE Filmmuseum al laboratorio Haghefilm a partire da una copia nitrato 35mm conservata alla Cinémathèque suisse