LA PRINCESSE AUX CLOWNS
Sog.: dalla pièce omonima di Jean-José Frappa. Scen.: Mary Murillo. F.: Maurice Velle, Amédée Morrin, Romain Parguel. Scgf.: Jacques-Laurent Atthalin. Mus.: Marc Delmas. Int.: Huguette Duflos (la principessa Olga), Charles de Rochefort (il clown Michaëlis e il principe Michel de Georland), Guy Favières (il re), Paul Franceschi (il partner), Louis Monfils (Dobrowsky), D’Alix (il conte Negrowsky), Magda Roche, José Durany, Engeldorff. Prod.: Etablissements Louis Aubert · 35mm. L.: 1512 m. D.: 60’ a 24 f/s. Col.
Scheda Film
La trama di questa produzione dalla bellezza sfarzosa è ambientata, per quel che vale, in una nazione europea chiamata Saronia, dove il popolo è in vena di rivoluzioni e il re teme che suo figlio (Charles de Rochefort) sia troppo distratto dalle arti per ereditare la gravosa responsabilità di governare. Il re combina un matrimonio tra il giovane e una principessa (Huguette Duflos), ma la coppia viene separata dai tumulti che travolgono la corte. È meglio non rivelare quanto avviene in seguito, poiché c’è un bel colpo di scena che coinvolge trama e personaggi. Il vero piacere di questo film esile ma incantevole risiede però nelle ambientazioni sontuose, negli splendidi costumi e nella grazia dei gesti. Maurice Velle, figlio di Gaston, collaborò alla fotografia del film, realizzato più o meno all’epoca in cui conobbe la sua compagna, la sceneggiatrice britannica Mary Murillo, tornata di recente dall’America, dove aveva ottenuto un certo successo. Pare che a Mary si debbano anche le didascalie inglesi, dato che all’epoca lavorava per il distributore britannico Stoll. Che il film fosse una sorta di affare di famiglia, lo si osserva nell’affettuosa ricostruzione di un teatro parigino, simile a quelli in cui si esibiva un tempo il padre di Velle con i suoi giochi di prestigio, e nell’allusivo riferimento a un dipinto di Mary Murillo, una firma personale assai rara per uno sceneggiatore dell’epoca. La trama presenta qualche salto logico (perché il nuovo re riesce a tornare così facilmente nel suo paese dopo la rivoluzione?), ma non importa: il film è un divertimento sfarzoso e piacevole.
Luke McKernan