ICH BEI TAG UND DU BEI NACHT

Ludwig Berger

Scen.: Hans Székely, Robert Liebmann. F.: Friedl Behn-Grund, Bernhard Wentzel. M.: Viktor Gertler, Heinz G. Janson. Scgf.: Otto Hunte. Mus.: Werner Richard Heymann. Canzoni: WernerRichard Heymann, Robert Gilbert. Int.: Käthe von Nagy (Grete), Willy Fritsch (Hans), Amanda Lindner (Cornelia Seidelbast), Julius Falkenstein (Krüger), Elisabeth Lennartz (Trude), AlbertLieven (Wolf). Prod.: Universum-Film AG (UFA) DCP. D.: 96’. Bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Willy Fritsch, probabilmente la più grande star del cinema tedesco della sua epoca, era strettamente associato al successo del Tonfilmlustspiel e soprattutto ai sontuosi spettacoli musicali prodotti da Erich Pommer per la UFA nei primi anni Trenta. Nel più famosodi essi Fritsch era affiancato da Lilian Harvey, ballerina estremamente atletica e dinamica attrice comica dalla grande fisicità. Però, sia per l’attore che per la squadra di produzione Pommer il momento di gloria è forse Ich bei Tag und Du bei Nacht. In “uno dei fiori all’occhiello del musical tedesco” (Peter von Bagh) Fritsch incontra non Harvey, ma Käthe von Nagy, attrice completamente diversa e più versatile,capace di prendere amabilmente in giro la caratteristica spavalderia del coprotagonista pur subendone il fascino. La fluida ed elegante regiadi Ludwig Berger non tenta di emulare la fenomenale spettacolarità di campioni di incassi dell’UFA come Der Kongress tanzt di ErikCharell, ma opta per una cornice più raccolta e intima. È una storia di interni e di interiorità, una commedia degli equivoci che si ripiegasu sé stessa. Gli amanti designati, la manicurista Grete (von Nagy) e il cameriere Hans (Fritsch), dormono nello stesso letto fin dall’inizio, lei di notte e lui di giorno… dunque si tratta solo di fare in modo che si trovino lì nello stesso momento, di sincronizzarli, di mischiare due vite, due spazi-tempo, ma anche – attraverso un discorso metafilmico alimentato dall’ironia – due film. Così alla fine Ich bei Tag und Du bei Nacht non parla di conquista romantica, ma ci dice piuttosto che mettere insieme un film e mettere insieme una coppia sono in realtà operazioni analoghe: una pratica artistica che ci dà accesso ai nostri desideri.

Lukas Foerster

Copia proveniente da

Restaurato nel 2014 da Friedrich-Wilhelm-Murnau-Stiftung in collaborazione con Bundesarchiv-Filmarchiv con il contributo di BKM presso il laboratorio ARRI, a partire da una copia nitrato positiva e da un ritaglio di un duplicato negativo conservato da Bundesarchiv-Filmarchiv