FÄSTMÖ UTHYRES
T. int.: Fiancée for Hire. Sog.: dal romanzo En Pryd for enhver Familie (1944) di Susanne Palsbo. Scen.: Gösta Stevens. F.: Åke Dahlqvist. M.: Oscar Rosander. Scgf.: Nils Svenwall. Mus.: Ulf Peder Olrog, Gunnar Lundén-Welden. Int.: Eva Dahlbeck (Margit Berg), KarlArne Holmsten (Allan Winkler), Olof Winnerstrand (Fredrik Winkler), Elsa Carlsson (signora Winkler), Dagmar Ebbesen (signorina Lauritz), Barbro Hiort af Ornäs (Gertrud Stenström), Jan Molander (Mårtensson), Gunnar Björnstrand (Julius Brumse). Prod.: AB Fribergs Filmbyrå. 35mm. Bn.
Scheda Film
I dipendenti di uno studio legale di Stoccolma devono trovare un nuovo modo di guadagnarsi da vivere quando il loro capo finisce in galera per appropriazione indebita. Sotto la direzione dell’ex segretaria dello studio fondano una società che fornisce servizi vari. Per recuperare un’orribile scultura di vetro a un cliente, la direttrice della società accetta di fingersi la nuova fidanzata di un agiato uomo d’affari che vuole disperatamente liberarsi della fidanzata storica.
Questa commedia dal ritmo incalzante è stata spesso trascurata nella filmografia di Molander a causa della sua indisponibilità. I negativi nitrato furono preservati alla fine degli anni Sessanta quando fu realizzato un duplicato positivo, ma fu solo con la copia prodotta nel 2009 a partire da un nuovo duplicato negativo che il film poté essere nuovamente visto.
L’oblio è stato un vero peccato, poiché Fästmö uthyres attesta la versatilità di Molander, a suo agio nella commedia screwball come nel dramma contemporaneo, nel thriller o nel film storico. Ancora una volta osserviamo l’abilità con cui il regista fa emergere le potenzialità delle sue attrici: Eva Dahlbeck, che fino ad allora aveva lavorato soprattutto in film drammatici d’ambientazione spesso rurale, eccelle con pungente prontezza nei dialoghi e supera in astuzia gli altri personaggi del film, anticipando i personaggi che interpreterà nelle commedie degli anni Cinquanta di Ingmar Bergman come Donne in attesa (1952) e Una lezione d’amore (1954), alle quali deve gran parte della sua fama.
Jon Wengström