DI TOIT MILEN

Hanuš Burger

Scen.: Hanuš Burger, Oskar Seidlin. M.: Sam Winston, Billy Wilder (supervisione). Int.: Rita Karpinowicz (commento). Prod.: Information Control Division (ICD) 35mm. D.: 22’. Bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Uno dei primi grandi tentativi di mettere i tedeschi di fronte alla mostruosità del crimine contro l’umanità in cui furono coinvolti, attivamente con le delazioni o lavorando/prestando servizio nei campi, oppure passivamente facendo finta di nulla, accettando ciò che accadeva come fosse inevitabile (e neanche poi così male). Potremmo definirlo una versione cinematografica delle visite ai vicini campi di concentramento che i tedeschi in alcune parti del territorio furono costretti a fare, e che anche qui intravediamo, scorgendo l’odio su alcuni di quei volti… Inizialmente pensato come un lungometraggio che doveva mescolare finzione e documentario, il film per ragioni di convenienza politica fu ripensato come cortometraggio esplicitamente rieducativo, più facile da usare e più immediato. Ne proietteremo la versione più rara, quella in yiddish.

Olaf Möller

Copia proveniente da

per concessione di USIA – Embassy of the USA in Berlin