DER GOLEM, WIE ER IN DIE WELT KAM
Sc.: Paul Wegener, Herik Galeen. P.:Karl Freund. Scgf.: Hans Poelzig, Kurt Richter. M.: Hans Landsberger. C.:Rochus Gliese. Th.: Paul Wegener (Golem), Albert Steinruck (Rabbi Low), Lyda Salmonova (Miriam), Ernst Deutsch (Famulus), Hanns Sturm (Alter Rabbi), Otto Gebhur (Der Kaiser), Lothar Muthel (Junker Florian), Loni Nest (Kind). P.: Projektions-AG Union, Berlin. D.: 97’. 35mm.
Scheda Film
[…] Der Golem wie er in die Welt kam di Paul Wegener venne proiettato per la prima volta il 29 ottobre 1920 all’Ufa-Palast am Zoo di Berlino, ma era già il terzo film di Wegener sul tema “Golem”.
Il primo, girato nel 1914, fu Der Golem (prima rappresentazione: 15 gennaio 1915). Di questo film si sono conservate soltanto due inquadrature (nello Staatliche Filmarchiv della Repubblica Democratica Tedesca, ora Filmarchiv-Bundesarchiv). Entrambe sono colorate in rosso e appartengono ad una scena ambientata nella bottega di un fabbro dove il Golem manovra un mantice (una scena analoga compare anche nella versione del 1920). Le inquadrature mostrano Wegener in una maschera già quasi identica a quella del film del 1920. Questa maschera – le fattezze del Golem – fu realizzata nel 1914 dallo scultore Hans Belling, e Wegener la modificò appena nei tre film.
Il secondo, Der Golem und die Tänzerin (trad. lett.: Il Golem e la ballerina; prima rappresentazione: 27 maggio 1917), porta il sottotitolo Ein heiteres Bild aus einer FilmFabrik (Un allegro quadretto da uno stabilimento cinematografico). Di questo secondo film sul Golem si è salvata solo una sceneggiatura (possediamo anche quella del primo Golem).
A giudicare da questa sceneggiatura, sembra si trattasse soprattutto di una satira e di una riflessione sullo stesso “fare cinema”. Paul Wegener vi appare sia nelle vesti dell’attore e regista Wegener sia del Golem; Lyda Salmonova interpreta il ruolo della ballerina Liduschka e al tempo stesso dell’attrice Lyda Salmonova, che compariva nel primo Golem. Paul Davidson, il direttore della Projektions-AG Union, e Rochus Gliese, il costumista di tutti e tre i film sul Golem, interpretano se stessi, e così via. In altre parole, una parte della scena cinematografica berlinese si diede appuntamento per questo film. L’opera conteneva evidentemente parti del primo Golem come film nel film.
Nel 1920 seguì il terzo film, Der Golem wie er in die Welt kam, prodotto come il precedente dalla Projektions-AG Unione distribuito dall’UFA.
Il 4 giugno 1931 ancora un altro film di Paul Wegener dal titolo Der Golem venne visionato dal Filmprüfstelle (l’ufficio preposto alla censura cinematografica) di Berlino (B 29156). Rispetto al film del 1920 era più corto di circa duecento metri. Di questa versione abbreviata esiste un visto di censura che è arrivato nel marzo di quest’anno al Münchner Filmmuseum dal Gosfilmofond di Mosca via Berlino Est.
Per ragioni di completezza, bisogna anche ricordare un singolare documento sul progetto di un’altra riduzione cinematografica del Golem di Wegener, questa volta sonora. Proviene dall’opera postuma di Kai Möller, amico e collega di recitazione di Wegener, conservata dalla cineteca di Berlino. Möller scrive in una nota che all’inizio degli anni ’30 ci sarebbero state trattative tra Wegener e la società Tobis per girare un remake del Golem del 1920 con il titolo Das steinerne Phantom (Il fantasma di pietra). Le trattative non sarebbero però andate in porto; l’argomento non sarebbe stato opportuno alla vigilia del regime nazista.
Ma torniamo al film del 1920, del resto l’unico che conosciamo. Secondo la pubblicità dell’UFA, Der Golem fu il maggior successo della stagione 1920/ 21. Fu anche uno dei pochi film tedeschi a risultare un successo di botteghino negli Stati Uniti (nel giugno del 1921). Già alla fine del 1920 il film veniva proiettato in Italia (con il titolo Bug, l’uomo di argilla), all’inizio del 1921 in Austria ed in molti altri paesi europei, e più tardi anche in Unione Sovietica (probabilmente nel 1922-23).
Del Golem dovrebbero comunque essere esistite molte copie di distribuzione, delle quali però è sopravvissuto ben poco: nelle varie cineteche si trovano circa 20 copie del film. In linea di massima, tutte queste copie si possono far risalire a tre diverse copie incomplete: russa, italiana, americana. Tutte le altre copie esistenti sono discendenti più tarde di queste tre.
Per il restauro de Il Golem è stata utilizzata come copia base la versione del MoMA di New York, che è stata ritoccata con due inquadrature mancanti, sedici didascalie e sei inserti tratti dalla copia del Gosfilmofond di Mosca. Gli inserti e le didascalie originali presenti nella copia russa come flash-titles sono stati restaurati e nuovamente ripresi. Le restanti didascalie sono state recuperate utilizzando il testo del visto di censura.