DÁMA NA KOLEJÍCH
[La signora dei binari] T. int.: The Lady of the Lines. T. alt.: Lady on the Tracks. Scen.: Vratislav Blažek, Ladislav Rychman. F.: Josef Hanuš. Scgf.: Oldřich Bosák. Mus.: Jiří Bazant, Vlastimil Hála, Jiří Malásek . Int.: Jiřina Bohdalová (Marie Kučerová), Radoslav Brzobohatý (Václav Kučera), František Peterka (Bedřich Vimr), Libuše Geprtová (Kateřina Vimrová), Stanislav Fišer (signor Marek), Eva Svobodová (Božka Marková), Jan Maška (marito di Božena). Prod.: Filmové studio Barrandov. Pri. pro.: 30 settembre 1966. 35mm. D.: 79’. Col.
Scheda Film
Attore, sceneggiatore e regista di film etnografici e documentari su artisti cechi e slovacchi, Ladislav Rychman cominciò a girare film di finzione nel 1956. Creatore del primo musical ceco, Starci na chmelu (1964), due anni dopo realizzò con la stessa squadra di collaboratori un altro film dello stesso genere. La signora dei binari è la storia di una tranviera che fantastica una dolce vendetta nei confronti del marito fedifrago immaginando di scialacquare i risparmi di famiglia faticosamente accumulati per trasformarsi in una signora sofisticata. Lo sceneggiatore Vratislav Blažek scrisse il film su misura per Jirˇina Bohdalová, attrice di grandissimo talento comico e drammatico che interpretò la frustrata Marie mettendoci tutta la sua personalità. Il film è quasi interamente ambientato nel mondo creato dalla fantasia della tranviera e il confine tra sogno e realtà non è nettamente delineato. Il ritorno alla vita quotidiana è un finale amaro: solo nei sogni la nostra eroina è riuscita a trasformarsi in una signora e a battersi per riconquistare il marito. La sua piccola tragedia umana è rimasta esattamente tale e quale. Il film si apre e si chiude con l’immagine di suo marito che abbraccia un’altra donna. Se Starci na chmelu era pensato soprattutto per un pubblico giovane, La signora dei binari si rivolge a una generazione più matura. Il motore della storia sono ancora le canzoni e i balletti, alcuni dei quali girati in esterno a Praga. Ma la musica è più tradizionale e la danza non è strettamente legata alla condotta dei singoli personaggi. Il film è più efficace nei dettagli che nell’insieme. Una scena di grande effetto è quella del ‘coro dei vicini’ sulle scale del palazzo in cui abita la coppia. Come nel caso di Starci na chmelu il genere è quello del racconto morale, in questo caso incentrato sulle ‘difficoltà della vita di una donna emancipata’. Ma il finale scettico, con il suo rifiuto di concedere allo spettatore la catarsi che si aspetta, fa sì che il secondo film della squadra creativa di Rychman sia messo in ombra dal celebrato predecessore.
Briana Cˇechová