CRONOS

Guillermo del Toro

Scen.: Guillermo del Toro. F.: Guillermo Navarro. M.: Raúl Dávalos. Scgf.: Tolita Figuero. Mus.: Javier Álvarez. Int.: Federico Luppi (Jesús Gris), Ron Perlman (Angel de la Guardia), Claudio Brook (Dieter de la Guardia), Margarita Isabel (Mercedes), Tamara Shanath (Aurora Gris), Daniel Giménez Cacho (Tito), Mario Iván Martínez (alchimista). Prod.: Arthur H. Gorson, Bertha Navarro, Alejandro Springall, Bernard L. Nussbaumer per Iguana Producciones, Ventana Films. DCP. D.: 93’.

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Per me Cronos racchiude l’essenza di quello che voglio fare. Sono sempre stato interessato alle storie di rapporti familiari che si stanno disintegrando o si sono già disintegrati. L’idea che la famiglia possa implodere e autodistruggersi oppure trovare una coesione nonostante le imperfezioni è presente in ogni film che ho realizzato.

Guillermo del Toro, intervista su Cronos per The Criterion Collection, 2010

Bela Lugosi forse lo faceva sembrare facile, ma essere un non-morto, come sottolinea Cronos, non è per niente semplice. Può essere una condizione solitaria, dolorosa ma anche estremamente comica, con esiti affascinanti seppur grotteschi. Tutto ciò è illustrato da questo film piacevole e inquietante che dà una sorprendente nuova vita, per così dire, a un genere che non intende morire.
Opera prima del ventinovenne regista e sceneggiatore messicano Guillermo del Toro, Cronos esemplifica quanto di buono possa accadere quando un cineasta avventuroso sceglie di esplorare forme narrative tradizionali. Vincitore della Settimana della Critica a Cannes e di nove Ariel, gli Oscar messicani, Cronos sorprende con la sua lettura sofisticata e vivace di una storia uscita direttamente dalla cripta. […]
Il regista del Toro si diverte a ribaltare la familiare storia dell’orrore: rinuncia al vampiro malvagio della leggenda e si concentra sul modo in cui un comprensibile desiderio di giovinezza spinge una persona normale a comportamenti decisamente poco ortodossi. Una delle caratteristiche più peculiari di Cronos è la sua predilezione per scene Grand Guignol sopra le righe che illustrano in modo cruento ma anche comico gli effetti logoranti del vampirismo, come i suoi effetti deleteri sulla carnagione, e mostrano quanto possa essere estenuante e faticoso non riuscire a morire nemmeno quando le circostanze lo rendono desiderabile.
Sebbene il divo latinoamericano Luppi offra un’interpretazione intensa e umoristica nei panni di un uomo intrappolato dalla sua ossessione, il vero fulcro del film è il regista-sceneggiatore del Toro, che ha saputo trarre un’opera divertente da quello che spesso è banale materiale da exploitation. Un Edgar Allan Poe dotato di senso dell’umorismo, del Toro non solo si diverte a mescolare i generi, ma sa anche come trasmettere il suo divertimento e ottenere un risultato decisamente personale.

Kenneth Turan, “Cronos” Alive With Charms Eterna, “Los Angeles Times”, 22 aprile 1994

 

Copia proveniente da

restaurato in 4K nel 2024 da Les Films du Camélia in collaborazione con il BFI National Archive presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata con il supporto di Cartier, a partire dal negativo originale scansionato presso il laboratorio Fotokem. Grading supervisionato da Guillermo del Toro presso il laboratorio Company 3.