CRONACA FAMILIARE

Valerio Zurlini

Sog.: dal romanzo omonimo di Vasco Pratolini. Scen.: Mario Missiroli, Valerio Zurlini. F.: Giuseppe Rotunno. M.: Mario Serandrei. Scgf.: Flavio Mogherini. Mus.: Goffredo Petrassi. Int.: Marcello Mastroianni (Enrico), Jacques Perrin (Lorenzo), Valeria Ciangottini (Sandra), Salvo Randone (Sarocchi), Sylvie (nonna Casati), Serena Vergano (la suora), Marco Guglielmi (il medico di guardia), Miranda Campa (la padrona di casa di Enrico). Prod.: Goffredo Lombardo per Titanus-Metro 35mm. D.: 113’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il film non tenta le facili vie della commozione immediata, ma si offre come una serena contemplazione del dolore. Diremmo che la sua caratteristica più insolita, e addirittura controcorrente in tempi dove l’informe e l’inespresso stanno prendendo il sopravvento, è nella virile lucidità con cui il regista fa propria la condizione sentimentale del narratore. Sul piano pratico il passo più difficile è stato certo il passaggio dalla prima persona del racconto alla terza persona del film, da un Pratolini che dice ‘io’ a Marcello Mastroianni che lo fa rivivere oggettivamente sullo schermo. L’operazione è riuscita anche grazie all’apporto di questo magnifico attore, che ha deciso di sorprendere tutti per un eclettismo senza precedenti nei poveri annali recitativi del film italiano. Dal testimone divertito e inquieto di La dolce vita a Il bell’Antonio, dall’antiquario cinico e un po’ distratto di L’assassino di Petri al pittoresco barone Cefalù di Divorzio all’italiana, Mastroianni sembra impegnato a forzare tutti i limiti della propria personalità. Ma è in Cronaca familiare, crediamo, che appaiono il suo volto più segreto e la sua capacità di mettere a nudo, con i mezzi della recitazione, il cuore di un personaggio.

Tullio Kezich, “La Settimana Incom Illustrata”, 14 ottobre 1962

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