CHURCHILL AND THE MOVIE MOGUL

John Fleet

F.: Colin Clarke. Mus.: Michael J. McEvoy. Int.: Charles Barr, Charles Drazin, Stephen Fry, David Lough, Jonathan Rose, David Thomson, Lady Jane Williams. Prod.: January Pictures. DCP. D.: 62’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Durante gli anni Trenta, i suoi cosiddetti “anni selvaggi”, Churchill lavorò in qualità di sceneggiatore e di consulente storico per il produttore Alexander Korda. Il film rivela come la lunga passione di Churchill per il cinema e la narrazione abbiano influenzato il suo approccio alla politica e – in maniera decisiva – la sua strategia militare. Churchill svolse un ruolo essenziale in uno dei drammi più cruciali del Novecento, la Seconda guerra mondiale, e le sue azioni sono state spesso immortalate sullo schermo. Scavando nella sua immaginazione, questo documentario rivela cosa lo ispirò durante quei tempi difficili e illustra come il suo rapporto con un produttore britannico di origini ungheresi contribuì a cambiare il corso della storia.
Ho letto molto di quel periodo, e ho visto molti film. La sorpresa più grande è stata scoprire fino a che punto Churchill fosse ossessionato dalla narrazione. La sua intera vita sembra essere stata caratterizzata da un profondo interesse per la storia e dal tentativo di raccontarla dandole un senso. Churchill scrisse molte biografie di personaggi storici e vinse il Premio Nobel per la letteratura, anche se avrebbe preferito quello per la pace. Tutto questo alimentò il suo amore per il cinema.
Sono rimasto sorpreso anch’io dal modo in cui Korda sfidò l’immagine convenzionale del magnate del cinema, forse con la sola eccezione dei sigari. Sembra che gli altri grandi produttori fossero per lo più dirigenti despotici poco interessati al mondo che si estendeva al di là della California.
Korda viene descritto come un uomo di mondo, sensibile, sempre interessato ai problemi dell’altro. Churchill disse che era “il solo uomo onesto del mondo del cinema”, e posso capirlo.
Gli oltre mille libri scritti su Churchill hanno quasi sempre trascurato il suo rapporto con Korda. È comprensibile, perché c’è già tanto da scrivere, ma secondo me si sono lasciati sfuggire qualcosa. In fin dei conti furono il suo talento per la narrazione e la sua personalità straordinaria a permettergli di compattare la popolazione durante la guerra. E poi il cinema fu fondamentale quando si trattò di sensibilizzare l’America riguardo alla necessità di aiutare l’Europa, e in questo i film di Korda svolsero un ruolo essenziale.

John Fleet in Alexander Korda and Winston Churchill: how the producer and the politician changed British cinema, intervista di Josephine Botting, bfi.org.uk, 20 dicembre 2018

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