Chanson d’Armor

Jean Epstein

Sog.: Jean des Cognets; Scen.: Jean Epstein; Dialoghi bretoni: Fanch Gourvil; F.: Jean Lucas; Mo.: Marthe Poncin; Mu.: Jacques Larmanjat, diretta da Roger Desormière, cori e danze diretti da Emile Cueff; Su.: Fred Behrens; Int.: Yvon Le Mar’hadour (Jean-Marie Maudez), Solange Montchâtre (Rozen), Fanch Gourvil (il tutore), François Viguier (l’innocente), Georges Prieur (il fidanzato), Marinette Fournis (signora Maudez), danzatori di Pont-Aven e “Reines” di Cornovaglia; Prod.: Ouest-Eclair, Rennes; Pri. pro.: 2 febbraio 1935. 35mm. L.: 1195 m. D.: 43’ a 24 f/s. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Jean Epstein ama appassionatamente la Bretagna. È il secondo o il terzo film che le dedica e, ogni volta, sa attingere nei suoi doni meravigliosi dei mezzi d’espressione nuovi per servire questo bel paese facendocelo conoscere sempre meglio, e di conseguenza, amare come lo ama lui. Questa volta, Chanson d’Armor è un film parlato in bretone, con sottotitoli francesi, incontestabilmente il primo in assoluto. È un’idea veramente molto originale che ha avuto Jean Epstein di farci sentire questa lingua straniera, così poco conosciuta, ma così fotogenica. Soprattutto i canti di Armor non tradotti che udiamo anche per la prima volta. Questa Chanson d’Armor, che ha tutto il profumo di una leggenda d’amore della vecchia Bretagna, è tratta dall’opera di Jean des Cognets: Jean-Marie Maudez, un giovane bretone, figlio del popolo, ama Rozen, la figlia dei castellani del paese. E anche lei lo ama. Ma per Rozen hanno scelto un fidanzato più ricco. (…) Yvan Le Mar’hadour è rimarchevole nel ruolo di Jean- Marie, dagli occhi nostalgici di un amore proibito, e SolaneMontchâtre è una deliziosa Rosen. Viguier, l’innocente, ha dato vita ad un personaggio originale. Il tutore di Rozen, è Fanch Gourvil, autore del testo bretone. Marinette Fournis è affascinante e Georges Prieur di un’eleganza impeccabile. Jean Epstein ha saputo servirsi abilmente di questa trama drammatica per mostrarci la vera Bretagna: le sue danze (con la collaborazione delle “Reines” di Cornovaglia), le sue feste, i suoi incontri di pugilato tra ragazzi, i suoi contadini, le sue chiese, i suoi interni, i suoi pescatori al lavoro, le loro gioie e le loro pene… È un bel film artistico e drammatico, una sorta di documentario romanzato della vena migliore.

R.F., “Le Courrier cinématographique”, n. 7/8, 23 febbraio-2 marzo 1935

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