BRONENOSEC POTËMKIN

Sergej M. Ejzenštejn

T. it.: La corazzata Potëmkin; Scen.: Nina Agadžanova-Šutko, Sergej Ejzenštejn; F.: Edouard Tissé; Scgf.: Vasilij Rachal’s; Mu.: Edmund Meisel; Ass. R.: Grigorij Aleksandrov; Int.: Aleksandr Antonov (Vakulinčuk), Vladimir Barskij (Golikov, il comandante), Grigorij Aleksandrov (l’ufficiale Guljarovskij), Michail Gomorov (marinaio nel comizio), Aleksandr Levšin, Andrej Fajt, Marusov (ufficiali), Zavitok (il medico di bordo), Ivan Bobrov (marinaio recluta), Konstantin Fel’dman (studente nel comizio), Julija Ejzenštejn (la donna con il porcellino), Aba Glauberman (bambino sulla scalinata), Prokopenko (madre di Aba), Beatrice Vitoldi (madre col passeggino), N. Poltavceva (insegnante in pensione), T. Suvorina (donna anziana sulla scalinata), Zerenin (studente sulla scalinata), marinai della flotta del Mar Nero, abitanti di Odessa; Prod.: Goskino 35mm. L.: 1338 m. D.: 70’ a 18 f/s. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Ma la Potëmkin non è di quelle navi che si possono affondare con dei siluri. Ha levato l’ancora per sempre. Naviga. La sua scia contiene tutto. Gli elementi, le frontiere e gli uomini non possono niente contro di lei, e la sua elica immateriale è di quelle che spezzano gli scogli più aguzzi.

Robert Desnos, Le Soir, 26 marzo 1927

Questa nuova versione, realizzata dal Gesamtleitung der Stiftung Deutsche Kinemathek e presentata alla Berlinale 2005 con la musica di Meisel, eseguita dall’orchestra Babelsberg, diretta da Helmut Imig, consta di 1372 inquadrature, 15 in più rispetto al versione finora più completa (quella sonora del 1976) e 45 in più rispetto alla versione tramandata dal Gosfilmofond. I 146 titoli di testa e didascalie sono per la prima volta conformi all’originale.

Edmund Meisel

Quando nel 1930 Edmund Meisel morì all’età di 36 anni, i suoi estimatori e detrattori (molteplici su entrambi i fronti) furono unanimemente concordi: la musica per il Potëmkin di Ejzenštejn, suo esordio come compositore di partiture per il cinema, era il suo capolavoro. Quest’opera diede il via alla sua fama, che si è mantenuta dopo la morte e ha dotato la storia del cinema muto di una leggenda permanente. La musica di Meisel per la Corazzata, dimenticata per decenni e riscoperta solo più tardi, aggiunge alla meraviglia del film sul Potëmkin una seconda meraviglia: una creazione sonora, che il genio di Meisel ha saputo fondere in un tutto organico, rendendola insostituibile e inseparabile dall’esperienza cinematografica. Il 29 aprile 1926 al Teatro Apollo di Berlino, in occasione della prima tedesca, Meisel presentò la sua partitura, assolutamente rivoluzionaria per il gusto dell’epoca. Composta nell’arco di 12 giorni, trasmetteva al mondo cinematografico un linguaggio musicale che attrasse immediatamente l’attenzione dei berlinesi, accorsi al teatro di Erwin Piscator, dove Meisel già dal 1924 si esibiva come direttore d’orchestra e compositore.

Helmut Imig

Helmut Imig è stato Kapellmeister a Osnabrueck, Monaco di Baviera, e con la Filarmonica di Essen. Dal 1985 lavora come free lance portando a termine registrazioni radiofoniche ad Amburgo, Colonia, Monaco, Lugano e Lubiana. Punti chiave del suo lavoro sono la musica sperimentale e l’accompagnamento di film muti. Ha composto musica originale nello stile del tempo, ad esempio per i film di Lubitsch Lady Windermere’s Fan e So This Is Paris. Con l’orchestra da film tedesca Babelsberg ha realizzato per la ZDF la direzione della musica di Wolfgang Zeller per il film di Lotte Reiniger Die Abenteuer des Prinzen Achmed.

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Copia restaurata nel 2005
Ricostruzione effettuata nel 2005, coordinata da Enno Patalas in collaborazione con Anna Bohn. Un progetto della “Kulturstiftung des Bundes”, con il supporto di Bundesarchiv-Filmarchiv di Berlino, British Film Institute di Londra, Filmmuseum München e Gosfilmofond di Mosca. Supervisione: Stiftung Deutsche Kinemathek - Filmmuseum Berlin