ANATOMY OF A MURDER

Otto Preminger

Sog.: dal romanzo omonimo (1957) di Robert Traver. Scen.: Wendell Mayes. F.: Sam Leavitt. M.: Louis R. Loeffler. Scgf.: Boris Leven. Mus.: Duke Ellington; Int.: James Stewart (Paul Biegler), Lee Remick (Laura Manion), Ben Gazzara (Frederick Manion), Arthur O’Connell (Parnell Emmett Mccarthy), Eve Arden (Maida Rutledge), Kathryn Grant (Mary Pilant), George C. Scott (Claude Dancer), Orson Bean (dottor Matthew Smith), Russ Brown (George Lemon), Brooks West (Mitch Lodwick). Prod.: Otto Preminger per Carlyle Production, Columbia Pictures Corporation. DCP. Bn.

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Otto Preminger concluse gli anni Cinquanta – un decennio già segnato da alcune delle sue opere più audaci – con questo film giudiziario su un avvocato di provincia chiamato a difendere un tenente dell’esercito accusato di aver ucciso il proprietario di un bar che avrebbe violentato sua moglie. È generalmente considerato uno dei capolavori del cinema americano. Basato su una storia vera, Anatomy of a Murder fu adattato dal romanzo scritto nel 1957 dall’ex pubblico ministero John D. Voelker; quando il film andò in produzione il libro figurava ancora nella classifica dei bestseller del “New York Times”. Oltre a un magnifico cast principale che include James Stewart, Lee Remick, Ben Gazzara e George C. Scott, il ruolo del giudice andò al vero giudice Joseph N. Welch (lo si vede anche nel documentario Point of Order, dove riprende pacatamente il senatore Joseph McCarthy). Il film venne interamente girato nei luoghi in cui si erano svolti i fatti e il processo. Le scene in tribunale, che costituiscono la maggior parte del film, furono girate in sequenza, dando agli attori una preziosa sensazione di realismo. Il risultato è perfetto. Qui Preminger è un maestro nel progettare lo spazio, il movimento e l’illuminazione di ogni scena, pur lasciando agli attori e alle loro interpretazioni il compito di ‘progettare gli interni’. Ne consegue che quest’opera meticolosamente concepita acquisisce maggior respiro, mentre la leggendaria colonna sonora jazz di Duke Ellington fa da catalizzatore per le due forze creative. Il film fu anche un altro trionfo di Preminger nella sua battaglia contro la censura, poiché l’uso di certe parole come ‘stupro’ era considerato estremamente controverso. Si trattò in realtà di una duplice vittoria, perché il film di fatto si incentra sul linguaggio, attirando l’attenzione su ciascuna parola pronunciata. Grazie all’impeccabile regia delle scene in tribunale Preminger rende emozionante in sé l’atto del parlare e del parlare in pubblico. Mettendo apertamente in discussione la nostra comprensione della legge e della giustizia, il film accoglie il ‘dubbio’ come parte integrante della civiltà. Il sistema giudiziario è rappresentato come un teatro in cui sono gli attori migliori a vincere, ma anche come un palcoscenico capace di manifestare la verità, attraverso la performance e le sue rivelazioni.

Ehsan Khoshbakht

 

Leggi la recensione su Cinefilia Ritrovata

 

Copia proveniente da

Per concessione di Park Circus
Restaurato in 4K in 2021 da Sony Pictures Entertainment a partire da un negativo originale e un controtipo negativo presso i laboratori Roundabout Entertainment, Prasad Corporation, MTI Films, Cineric Inc. e Deluxe Audio