ALGOL

Hans Werckmeister

R.: Hans Werckmeister. Sc.: Hans Brennert, Friedel Köhne. F.: Axel Graatkjaer. Scgr.: Walter Reimann. In.: Emil Jannings (Robert Herne), Ernst Hofman, Gertrud Walcker, Hans Adalbert Schlettow, Hanna Ralph (Maria Obal), Erna Morena (Yella Ward), John Gottowt. P.: Deulig, Berlino. 2144m. D.: 115’. 35mm.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“[…] Algol è uno di quei film di cui si è persa quasi ogni traccia nelle storie del cinema (ma non nelle cineteche), e che invece, accanto ai titoli più noti (Caligari, Genuine, Raskolnikow, Das Wachsfigurenkabinett, ecc.) e ad altri, caduti, ancora, nell’oblio più totale (anche perché, questi sì, perduti), fu uno dei protagonisti degli schermi tedeschi dei primi anni Venti e della “stagione” espressionista. Questa, a dispetto delle lacune storiografiche e dello stato degli studi filmologici, anche più recenti, fu in effetti ricca di titoli (se ne sono ricordati solo alcuni) – e di discussioni. E anche da questo punto di vista un esame di Algol può offrire spunti preziosi.

In uno dei contributi più autorevoli di quel dibattito, il testo di Heinrich de Fries apparso sui Wasmuths Monatshefte bis Mitternachts, il film è preso in esame accanto a Caligari, Von Morgens bis Mitternachts, Genuine, Der Golem e valutato, per certi riguardi, “più maturo” dello stesso Caligari. Si apprezzano, in linea con le idee guida di tutto il saggio, la capacità del film di interpretare situazioni ed eventi in termini spaziali, tridimensionali: la rappresentazione di un fantastico paesaggio stellare è giudicato “stenogramma di un vero spazio terrestre”, “anche questo spazio – si dice – agisce”; un ambiente è apprezzato per la sua capacità di dispiegarsi in spazio conico.

(Leonardo Quaresima, Cinegrafie, n.7)

 

Copia proveniente da

Il restauro si è basato su una copia del Gosfilmofond (1971m) con didascalie tedesche, quasi illeggibili a causa delle successive duplicazioni. I titoli di testa e quelli degli atti sono stati restaurati utilizzando una copia proveniente dallo Staatlisches Filmarchiv der DDR (ora Bundesarchiv). Lunghezza della copia attuale: 2050m (la lunghezza secondo il visto di censura era di 2144m).