Al Momia

Shadi Abdel Salam

Trad. let.: La mummia; T. ing.: The Night of Counting the Years; Scen.: Shadi Abdel Salam; Mo.: Kamal Abou El Ella; F.: Abdel Aziz Fahmi; Scgf.: Salah Marei; Mu.: Mario Nascimbene; Int.: Ahmed Marei (Wannis), Ahmed Hegazi (il fratello), Zouzou Hamdi El Hakim (la madre), Nadia Lofti (Zeena); Prod.: Egyptian General Cinema Organization 35 mm. D.: 103’ Col. 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Giustamente riconosciuto come uno dei più importanti film egiziani di tutti i tempi, Al Momia si basa su una storia vera. Nel 1881 si scoprì che la tribù Horabat stava mettendo sul mercato preziosi reperti dell’epoca della dinastia Tanita, frutto del saccheggio delle tombe dei faraoni a Tebe. Un tema appassionante e uno splendido esempio di cinema, difficile però da vedere, almeno fino agli anni Settanta. L’unica copia che ero riuscito a trovare era stata un 16 mm ormai degenerato in magenta. E nonostante questo la visione di quel film mi aveva conquistato. Ricordo che anche a Michael Powell fece lo stesso effetto. Al Momia ha un’atmosfera maestosa e poetica, del tutto singolare, in cui si sente con forza il senso del passare del tempo e la tristezza che ne deriva. Il ritmo accuratamente calibrato, i movimenti quasi rituali della camera, gli ambienti desolati, il testo recitato in arabo classico, la sconvolgente colonna sonora del grande musicista italiano Mario Nascimbene sono tutti elementi che contribuiscono armoniosamente a creare la sensazione dell’ineluttabilità del destino. Il rapporto tra passato e presente, il sacrilegio contro la venerazione e il rispetto, la spinta a contrastare la morte e la coscienza che polvere siamo e polvere torneremo. (…) Siamo costretti a disperdere la nostra eredità e tutto quello che i nostri antenati ritenevano sacro pur di sopravvivere nel presente e di assicurarci un futuro? Qual è esattamente il debito che abbiamo nei confronti del passato? Pochi altri film possiedono un senso della storia forte quanto questo. (…) Alla fine il film risulta anche stranamente consolatorio: la sepoltura infinita, la coscienza di chi e che cosa siamo… Sono orgoglioso del fatto che questo capolavoro di Shadi Abdel Salam sia stato riportato al suo originario splendore.

Martin Scorsese

Restauro realizzato da
Restauro realizzato presso

Restaurato nel 2009 da World Cinema Foundation presso la Cineteca di Bologna-Laboratorio L’Immagine Ritrovata a partire dai negativi 35mm scena e suono originali conservati presso l’Egyptian Film Center a Giza. Il restauro digitale ha prodotto un nuovo internegativo 35mm. Il restauro è stato eseguito grazie al supporto del Ministero della Cultura egiziano