ADA DANS LA JUNGLE

Gérard Zingg

Sog.: Francesco Altan. Scen.: Francesco Altan, Gérard Zingg. F.: Renato Berta. M.: Luc Barnier. Scgf.: Jean-Pierre Kohut-Svelko. Mus.: Jean-Claude Vannier. Int.: María Luisa Mosquera (Ada), Richard Bohringer (Ergomir Pilic), Bernard Blier (il maggiore Collins), Philippe Léotard (Rudy), Isaach de Bankolé (Bumbo), Victoria Abril (Carmen), Manfred Andrae (il capitano tedesco), Katrine Boorman (Eva), Charley Boorman (Nancy). Prod.: La Générale d’Images, FIT Productions, La Sept Cinéma. 35mm. D.: 90’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Una giovane aristocratica inglese tanto carina quanto smorfiosa alla ricerca del cugino abbandonato anni prima nella giungla, un’energica madre di famiglia africana, il figlio di Eva Braun e il suo vecchio compagno omosessuale, un aviatore slavo, una cameriera spagnola, un partigiano francese di colore e un capitano nazista sono alcuni dei protagonisti del fumetto esotico di Francesco Altan portato sullo schermo da Gérard Zingg. L’autore di La Nuit, tous les chats sont gris (La notte tutti i gatti sono grigi, 1977) conferma la propria predilezione per la parodia ludica e distaccata di generi fortemente codificati: in questo caso una sorta di romanzo d’avventure tropicali arruffate, dalle situazioni decisamente stereotipate, ricco di peripezie, di rivelazioni spettacolari, di ricongiungimenti estemporanei. Il film si diverte a riprodurre le immense ingenuità e le goffaggini del genere, fino ai dialoghi sentenziosi e compassati accompagnati da una volgarità incongrua. […] Per fortuna la pochade è, a sprazzi, illuminata dalla pungente impertinenza di Victoria Abril e dall’umorismo disilluso di Bernard Blier.

Jacques Valot, “La Revue du cinéma”, n. 442, 1988

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