A BANYA TITKA – Seconda parte: De schurk ontmaskerd

Edmund Uher

R.: Edmund Uher. S.: dal romanzo omonimo di Max Pemberton. In.: Mea Melitta, Emil Fennoy, Karoly Latjthay. P.: E. Uher. L.: 2828m (complessiva), Durata della seconda parte: 75’

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Dopo che Eva ha fatto fuggire Jura di prigione, questi, anche a causa del tradimento di una vecchia fiamma, viene scovato e costretto a fuggire per la campagna. Nel frattempo Eva si sta dando da fare per scoprire le vere origini del giovane, in forte sospetto di nobiltà. Contemporaneamente la ragazza chiede per lui la grazia a generali e alti prelati. Rudolf, però, non resta inattivo e paga un faccendiere (di origine italiana) perché faccia sparire ogni documento riguardante Jura. L’uomo è naturalmente a disposizione del miglior offerente e affida i suoi dati a Robertson, che indaga nella direzione giusta. Scagionato e riabilitato nel suo rango, Jura può vivere felice e contento insieme ad Eva per la gioia dei minatori festanti.

La seconda parte della vicenda insegue il tema classico dell’identità negata e recuperata: uno dei suoi maggiori motivi di interesse consiste nelll’urto che si produce fra i due tronconi della storia. Da un lato abbiamo i ritmi sincopati e gli scenari ariosi e variati della fuga e degli inseguimenti che vedono Jura al centro della scena. Dall’altra (in un eccesso di didascalie) i ritmi cadenzati e gli ambienti claustrofobici degli intrighi di palazzo nel cui ambito si deve muovere l’abile diplomatica Eva.

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