YUREISEN

Noburo Ofuji

[La nave fantasma] · Mus.: Kozaburo Hirai. Prod.: Noburo Ofuji · 35mm. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Con una carriera che risaliva ai tempi del muto, Noburo Ofuji (1900-1961) fu uno dei pionieri del cinema d’animazione giapponese, e la sua rilevanza si riflette ancor oggi in un riconoscimento dei Mainichi Film Awards a lui intitolato. Ofuji, che per la propria compagnia di produzione indipendente realizzava cut-out, silhouette e cel animations, e cominciò a esplorare le potenzialità del colore nel cinema dell’anteguerra con alcuni film sperimentali in Kodacolor. Questi due cortometraggi, girati rispettivamente con i procedimenti nipponici del Fujicolor e del Konicolor, illustrano la sua abilità con il nuov mezzo. Balena era il rifacimento di un suo film del 1927 su tre naufraghi che si contendono l’unica donna superstite. Ofuji usò silhouette e cellophane colorato per questo film che fu presentato nel 1953 a Cannes, dove pare si guadagnò gli elogi del presidente della giuria Jean Cocteau e dell’ospite del festival Pablo Picasso. Pochi anni dopo, La nave fantasma usava ancora una volta il cellophane colorato per narrare la storia di una nave fantasma nel Mar Giallo. Privo di dialoghi e di commento, il film è un esercizio di cinema puro. Fu proiettato anche in Europa, dove nel 1956 gli fu conferita una menzione d’onore per i film sperimentali alla Mostra di Venezia. Catherine Munroe Hotes lo definisce “un film autenticamente spettacolare, e uno dei migliori cortometraggi d’animazione del 1956”.

Copia proveniente da