Yellow Sky

William A. Wellman

Sog.: W.R. Burnett. Scen.: Lamar Trotti. F.: Joseph MacDonald. M.: Harmon Jones. Scgf.: Lyle R. Wheeler, Albert Hogsett. Mus.: Alfred Newman. Int.: Anne Baxter (Constance May, alias Mike), Gregory Peck (James ‘Stretch’ Dawson), Richard Widmark (Dude), James Barton (nonno), Henry [‘Harry’] Morgan (Half Pint), Robert Arthur (Bull Run), John Russell (Lengthy), Charles Kemper (Walrus), Robert Adler (Jed). Prod.: Darryl F. Zanuck, Lamar Trotti per Twentieth Century-Fox Film Corp. 35mm.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

 

Esperienza cinematografica meravigliosamente spiazzante, Yellow Sky si apre con una scena che non manca di suscitare nei fan di Wellman una sensazione di déjà vu. Wellman dispone Gregory Peck, Richard Widmark e il resto della banda al bancone di un bar molto simile a quello mostrato cinque anni prima all’inizio di The Ox-Bow Incident. Esattamente come in Ox-Bow, dietro il bancone gli uomini vedono un dipinto, e dal modo in cui lo osservano sappiamo di loro quasi tutto quel che c’è da sapere. Ma le somiglianze tra Yellow Sky e il film con Henry Fonda si fermano qui, perché la storia si incentra sulle peripezie di un gruppetto di criminali in cerca di denaro attraverso spazi aperti o insidiosamente abbandonati. In parte western e in parte noir, lo stile è cruciale in Yellow Sky: Wellman valorizza la vastità del paesaggio con angolazioni disarticolate, primi piani così ravvicinati da causare disagio e una fotografia in bianco e nero molto contrastata. Lo spazio si vede, si percepisce e – dopo un attacco musicale ingannevolmente allegro, che sconfina in un breve accenno di Oh! Susanna – si sente: Wellman priva il film di ogni commento musicale limitandosi all’inquietante suono del silenzio. Al centro dell’azione ci sono Peck, Widmark e i cavalli, ma è Anne Baxter a rubare la scena. Unico personaggio femminile è il tipo di donna che si incrocia spesso nei film di Wellman degli anni Quaranta e Cinquanta: una ragazza di frontiera disposta a usare senza esitazioni il proprio corpo per ottenere la vita cui aspira. Sentendo i giudizi di Wellman sugli attori di Yellow Sky non sorprende che la forza del personaggio femminile spicchi così nettamente: “Lì c’è uno dei miei attori preferiti, Greg Peck. Lo dico con sarcasmo. Abbiamo fatto un buon film con lui, suo malgrado. Un giorno mi chiese: ‘Come faccio a fare il duro?’. Io dissi: ‘Be’, non sai batterti. Sai prendere a calci un pallone?’. ‘Sì’ disse lui. Allora dissi: ‘Be’, allora prenderai a calci la testa di Widmark’. Gli mostrai come doveva fare senza ferire nessuno. Naturalmente in quel caso l’effetto dipende da chi le prende, non dall’altro. […] Una volta Peck mi chiese: ‘Come diavolo faccio a battermi con Anne Baxter?’. Allora dissi: ‘Anne Baxter ti farà nero. E quando ti batterai con lei ti conviene coprirti le p…, perché ti farà a pezzi’. Che ragazza fantastica; in quella scena lo fece nero. Non stava simpatico neanche a lei, e quella fu la sua occasione per pareggiare i conti con lui”. 

Gina Telaroli