Westward The Women
Sog.: Frank Capra. Scen.: Charles Schnee. F.: William Mellor. M.: James E. Newcom. Scgf.: Daniel B. Cathcart, Cedric Gibbons. Mus.: Jeff Alexander. Int.: Robert Taylor (Buck Wyatt), Denise Darcel (Fifi Danon), Hope Emerson (Patience), John McIntire (Roy Whitlock), Renata Vanni (Mrs. Maron), Julie Bishop (Laurie [Smith]). Prod.: Dore Schary per Metro-Goldwyn-Mayer Corp. 35mm.
Scheda Film
Se si pensa al ruolo centrale conquistato dalle donne nei western degli anni Cinquanta (Joan Crawford in Johnny Guitar, Barbara Stanwyck in Quaranta pistole), è strano che tra i migliori film di quel glorioso decennio sia citato così raramente Westward the Women di Wellman, splendido ritratto di un gruppo femminile. Nonostante The Ox-Bow Incident e Yellow Sky possano vantare una fama più solida, questo western è uno dei migliori del regista. Una carovana di donne guidata da Robert Taylor ripropone più o meno le vicende di Fiume rosso. Il film è meno profondo del capolavoro di Hawks e in un certo senso più duro e realistico quando si tratta di descrivere le difficoltà e le sconfitte della vita. Un altro grande film di quegli anni, La carovana dei mormoni di Ford, appare quasi romantico al confronto. Wellman è un duro che sa unire tenerezza e crudeltà in modo sorprendente. In Wild Boys on the Road un ragazzo perde una gamba in un incidente e in Westward the Women un bambino di dieci anni viene ucciso per sbaglio dalla madre che si esercita a sparare. Questa totale imprevedibilità è un elemento centrale del fascino di Wellman. Westward the Women conferma che l’elemento più congeniale a Wellman è la pioggia, qui mescolata alla polvere, ai tuoni, a immagini di cavalli intrappolati nella sabbia e più generalmente a una disperata lotta per la sopravvivenza. In questo film tutto sembra remare contro, producendo una visione di sangue, sudore e lacrime che minaccia di trasformare la terra promessa in un’allucinazione. Ma il sogno non svanisce, e con la nascita di una nuova vita il regista sa sapientemente creare un evento collettivo. Film corale e poco divistico, e forse proprio per questo meno noto di quanto meriterebbe, Westward the Women pone al centro della scena tante donne sconosciute che nel loro viaggio verso l’ignoto “perdono la vita, e conquistano l’immortalità”.
Peter von Bagh