WAY OF A GAUCHO

Jacques Tourneur

Sog.: dal romanzo omonimo di Herbert Childs (1948). Scen.: Philip Dunne. F.: Harry Jackson. M.: Robert Fritch. Scgf.: Lyle Wheeler, Mark-Lee Kirk. Mus.: Sol Kaplan. Int.: Rory Calhoun (Martín Penalosa), Gene Tierney (Teresa Chavez), Richard Boone (maggiore Salinas), Hugh Marlowe (don Miguel Aleondo), Everett Sloane (Falcon), Enrique Chaico (padre Fernández), Jorge Villoldo (Valverde), Lidia Campos (zia María), Hugo Mancini (tenente dell’esercito), Teresa Acosta (ballerina). Prod.: Philip Dunne per 20th Century-Fox Film Corp.. 35mm. D.: 95’. Technicolor.

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Quest’anno Il Cinema Ritrovato offre alcuni western tra i più eclettici: il dramma realista e pacifista di Henry King The Gunfighter, l’austero e minimalista Ride Lonesome di Budd Boetticher e il western argentino di Tourneur Way of a Gaucho. Curiosamente anche quest’ultimo doveva essere diretto da King, il quale a causa della malattia della moglie rifiutò l’incarico che prevedeva riprese girate integralmente in Argentina.
I gauchos sono una “stirpe di uomini unica, che risponde solo alle proprie leggi e ai propri codici”, come spiega durante la sequenza iniziale la voce fuori campo, introducendo attraverso la chiara analogia con i cowboy una classica situazione western. Il film segue le vicissitudini del gaucho Martín Penalosa, che dal carcere – dove era finito per aver ucciso un uomo in un duello – passa all’arruolamento nella milizia e poi alla diserzione. Il nucleo drammatico del film si costruisce soprattutto quando il comandante di Martín, il maggiore Salinas, intraprende una lunga caccia per catturare il disertore che è ormai diventato un bandito-eroe.
Quando Martín salva la vita a una donna e poi se ne innamora il film trova la propria sostanza romantica. Il finale, piuttosto ottimista, si mantiene fedele sia al mito del gaucho sia alla necessaria restaurazione della legge e dell’ordine, conclusione probabilmente attesa dal governo di Juan Perón (che sorvegliò attentamente la produzione del film). È stato anche detto che le riprese in Argentina ispirarono la cinematografia locale a produrre il primo western autoctono, El último cow-boy (Juan Sires, 1954).
Nel suo brillante libro sul cinema di Tourneur, Chris Fujiwara definisce Way of a Gaucho “un’intensa meditazione sulla libertà e il desiderio” e “forse il più bel film di Tourneur” insieme a La regina dei pirati. Gran parte di quella bellezza sta nell’uso del colore, che si perde completamente in certe copie home video, anche quando si dichiarano in alta definizione. Questa copia degli anni Sessanta mostra i colori autentici del film, con i loro rossi e blu profondi che si stagliano sugli sfondi brillanti del paesaggio, grezzi e nitidi come le esistenze dei tre protagonisti.

Ehsan Khoshbakht

Copia proveniente da

per concessione di Park Circus.
Copia originale 35mm Technicolor.