WANJIA DENGHUO

Shen Fu

Shen Fu. F.: Zhu Jinming. M.: Wu Tingfang, Fu Zhengyi. Mus.: Wang Yunjie. Int.: Shangguan Yunzhu (Lan Youlan), Lan Ma (Hu Zhiqing), Wu Ying (la madre di Hu). Qi Heng (Qian Jianzhu), Gao Zheng (Xiao Zhao), Li Huanqing (Ah Zhen). Prod.: Kunlun. DCP. D.: 115’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Wanjia Denghuo fu prodotto dalla Kunlun, fondata a Shanghai da Xia Yunhu e dai suoi amici comunisti, che resuscitarono così la Lianhua in cui avevano lavorato negli anni Trenta. La sceneggiatura, scritta da Yang Hansheng e da Shen Fu, mette in luce la situazione disperata di molti abitanti di Shanghai negli ultimi anni della guerra civile, incentrandosi su una tipica famiglia che stenta a vivere dignitosamente in una società corrotta che lascia ben poche speranze a chi lavora duramente.

Il film subì vari ritardi a causa della censura del Kuomintang. Shen Fu (1905-1994) aveva lavorato alla Lianhua come regista e sceneggiatore di film come Langshan dixue ji (Gocce di sangue sul monte del lupo, Fei Mu, 1936), interpretato da Lan Ping prima di sposare Mao e motivo di future persecuzioni da parte dell’ex attrice. Dopo la guerra Shen Fu andò a lavorare alla Kunlun e diresse Wanjia Denghuo e Xiwang zai renjian (Speranza nel mondo), entrambi con Shangguan Yunzhu e Lan Ma.

Shangguan Yunzhu (1920-1968) non aveva mai studiato recitazione, ma il suo talento le permetteva di interpretare con successo qualsiasi tipo di personaggio: la dama dell’alta società in Yijiang chunshui xiang dong liu (Il fiume di primavera scorre a est, Cai Chusheng, Zheng Junli, 1947), la donna di facili costumi in Taitai wansui (Viva la signora! , Sang Hu, 1947), la moglie borghese in Wanjia Denghuo, la vecchia attrice in Wutai Jiemei (Due sorelle, Xie Jin, 1965) e la contadina in Kumu feng chun (L’albero sfiorito riprende vita, Zheng Junli, 1961). Perseguitata durante la Rivoluzione Culturale, si suicidò nel 1968.

Marie Claire Kuo e Kuo Kwan Leung

Insieme alla Wenhua, la Peak Film Industries Corp (alias Kunlun) diede impulso alla cultura cinematografica di Shanghai tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni Cinquanta con una serie di melodrammi improntati al realismo sociale che coniugavano le tribolazioni romantiche alla Borzage all’attivismo politico clandestino. I censori del Kuomintang avevano bloccato vari progetti della Peak quando lo sceneggiatore capo degli studios Yang Hansheng e l’autore-regista Shen Fu, entrambi veterani di sinistra del cinema degli anni Trenta, idearono Wanjia Denghuo. Girato in teatro di posa ma con vivaci inserti documentaristici filmati nelle vie di Shanghai, il film si concentra sulle difficili condizioni della classe media emergente. Come suggerisce il titolo, la famiglia Hu viene vista come rappresentativa di migliaia di altre.

Il film si apre con immagini positive – serenità domestica, una ditta ben gestita, donnine allegre e ambiziose – ma presto suggerisce un risvolto più cupo: l’iperinflazione mette a dura prova il bilancio familiare, la stampa riferisce voci di imbrogli affaristici e una lettera porta con sé la notizia della fame che affligge le campagne. Quando una folla di parenti lascia il villaggio natale per trasferirsi a casa degli Hu, già a corto di soldi, si abbatte un’ondata di disastri familiari e finanziari: disoccupazione, inganni, rabbia e insuccesso assalgono Hu Zhiqing (Lan Ma, eccellente) e coloro che lo circondano. Il finale mette in luce una soluzione politico-morale (la risposta a tutto è la solidarietà!), ma la vivace mise en scène conserva una certa tensione drammatica e nell’ultimo rullo produce un bel montaggio di situazioni deliranti.

Tony Rayns

 

Intervista a Marie Claire Kuo curatrice della rassegna

Copia proveniente da

Copia proveniente dalla collezione dell’Ambasciata cinese