WANDA’S TRICK
Scen: Rosa Porten. Int.: Wanda Treumann (Wanda Schmied / Diana Latone nella versione internazionale), Heinrich Schroth (il direttore Heinrich Löbel), Marie Grimm-Einödshofer (la madre di Wanda / Diana). Prod.: Treumann-Larsen-Filmvertriebs-GmbH. 35mm. L.: 919 m. D.: 44’ a 18 f/s. Bn. Imbibito.
Scheda Film
Una giovane operaia in una fabbrica di sigarette si invaghisce del direttore, che però non vuole impegnarsi in una relazione seria. La ragazza vince alla lotteria e, dato che la fabbrica naviga in cattive acque, il direttore le chiede di sposarlo. Questa volta è lei a respingerlo. Inizia così una vivace competizione tra i due, nella quale la giovane dimostra di essere un’amica leale e di avere ottime idee imprenditoriali. È interessante il riferimento ad altri media popolari, come le figurine dei divi del cinema distribuite insieme ai prodotti di consumo.
Wanda’s Trick è un film emblematico della produzione di Rosa Porten. Innanzitutto il titolo sottolinea il punto
di vista della protagonista, che viene mantenuto durante tutta la narrazione: quasi tutti i titoli dei film firmati
‘Dr. R. Portegg’ contengono il nome o la descrizione di una donna. In secondo luogo, Wanda/Diana appare come una tipica eroina alla Porten: una giovane pronta all’ascesa sociale, capace di spazzare via gli ostacoli con intelligenza e spregiudicatezza e di gestirne le conseguenze con spirito spensierato ma leale. In terzo luogo, le divisioni di classe erano un tema ricorrente nei film comici e drammatici di Rosa Porten, e le commedie permettevano alla sceneggiatrice e regista di prendere in giro gli uomini dei ceti alti senza apparire troppo severa. In quarto luogo, l’intreccio di amore e denaro è fonte di serie complicazioni e di soluzioni eccentriche. Infine, ma non meno importante, le ambientazioni realistiche riprese con piglio documentaristico riflettono le condizioni sociali e i comportamenti di genere.
Annette Förster