VIVA VARDA!

Pierre-Henri Gibert

F.: Nicolas Duchêne, Denis Gaubert. M.: Pierre-Henri Gibert. Mus.: Arnaud Guillemant. Prod.: Cinétévé. DCP

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Regista fondamentale del dopoguerra, iniziatrice della nouvelle vague, celebrata in vita a Hollywood come una rockstar, Agnès Varda è una fonte d’ispirazione per tutta una nuova generazione di cineasti.
Con film come Cleo dalle 5 alle 7, Il verde prato dell’amore, Senza tetto né legge, La vita è un raccolto, ha proposto un’opera eccentrica, aperta al mondo, sensibile ai più fragili, spesso bizzarra. Sempre in sintonia con il suo tempo, ha finito per dare uno scossone al cinema stesso, rifiutandosi di ridurlo alla pura finzione o ai soli lungometraggi. Agnès Varda si è affermata come donna libera, costantemente imprevedibile, tanto spiazzante nel suo percorso quanto seducente nella sua combattività, nel suo coraggio di andare fino in fondo ai suoi desideri, per quanto sconcertante possa essere.
Agnès Varda si è molto raccontata da sola, assicurandosi così il monopolio della narrazione sul suo lavoro, riscrivendo la sua storia e affinando la sua leggenda. E se, al di là dei racconti ufficiali, la realtà fosse ancora più straordinaria? È l’ipotesi che ha guidato questo ritratto in cui, per la prima volta, non è Agnès Varda a raccontare la propria storia ma le persone a lei vicine, i collaboratori e i colleghi cineasti, come i figli Rosalie Varda e Mathieu Demy ma anche Sandrine Bonnaire, Patricia Mazuy, Audrey Diwan e Atom Egoyan.
Grazie a numerosi materiali d’archivio, molti dei quali inediti, il film ripercorre un destino straordinario che suscita ammirazione. Perché Agnès Varda ha fatto film, ma la sua opera più grande è stata lei stessa. La sua vita è un romanzo. Agnès Varda ha vissuto con una libertà eccezionale, rifiutando di sottomettersi al ruolo sociale assegnato alle ragazze, a quello che dice la gente, alle buone maniere, alla morale, ai rapporti di forza della società, alla logica commerciale.
Ma è soprattutto la storia di una donna che si interessa solo al presente, che fiorisce in un moto perpetuo sempre in sintonia con i tempi, dei quali – che si tratti della Francia o degli Stati Uniti – la sua opera è uno specchio affascinante, che ha fatto di lei un’artista popolare di generazione in generazione.

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