VALMONT
Sog.: dal romanzo Le relazioni pericolose di Choderlos de Laclos. Scen.: Jean- Claude Carrière, Miloš Forman. F.: Miroslav Ondříček. M.: Alan Heim, Nena Danevic. Scgf.: Pierre Guffroy. Mus.: Neville Marriner, Christopher Palmer. Int.: Colin Firth (visconte di Valmont), Annette Bening (Madame de Merteuil), Meg Tilly (marchesa di Tourvel), Fairuza Balk (Cécile), Siân Phillips (Madame de Volanges), Jeffrey Jones (Monsieur de Gercourt), Henry Thomas (Danceny), Fabia Drake (Madame de Rosemonde), T.P. McKenna (il barone), Isla Blair (la baronessa). Prod.: Paul Rassam, Michael Hausman, Claude Berri per Renn Productions, Timothy Burrill Productions. DCP. D.: 137’. Col.
Scheda Film
Tra il 1988 e il 1989, arrivarono in sala due film in inglese tratti dalle Relazioni pericolose, classico della letteratura libertina del Settecento di Choderlos de Laclos. Il primo, diretto da Stephen Frears e sceneggiato da Christopher Hampton (con John Malkovich, Glenn Close e Michelle Pfeiffer), ebbe maggior fortuna, ed eclissò l’altro, Valmont, di Miloš Forman, uscito esattamente un anno dopo. Accolto all’epoca da critiche severe, oggi il film di Forman può invece essere riscoperto come sorprendente film maledetto del suo autore, che veniva dal successo di Amadeus. Il classico intrigo erotico, con i diabolici ex amanti, il visconte di Valmont e la marchesa di Merteuil, che si sfidano sul terreno della seduzione utilizzando la giovanissima Cécile, e finiscono vittima dei loro inganni, nelle mani di Forman diventa una sarabanda dal sottotesto malinconico. “Volevo dare spessore ai personaggi. Nelle Relazioni pericolose non sempre si sa cosa hanno fatto veramente. Si sa solo quello che scrivono dopo, per vantarsi o per manipolare gli altri. Si ha l’impressione che questi personaggi siano molto umani. Nei rapporti con le altre persone si tende a esagerare alcuni aspetti per sedurre, colpire, suscitare paura o simpatia, come in un gioco. Era questo l’elemento che mi interessava, non la rievocazione di un periodo storico o un’analisi dell’aristocrazia. Non ero convinto da gran parte delle interpretazioni basate sull’immoralità o su una qualche forma di profezia storica. Sentivo che c’era una verità più profonda, più complessa, che potevo meglio sviluppare in un film” (Miloš Forman). Meno composto e tragico del film gemello, e assai più brioso, Valmont è anche un lucidissimo canto d’addio dell’ancien régime (il romanzo di Laclos era del 1782). Il merito della riuscita va anche alla ricostruzione d’epoca, ma soprattutto alla sceneggiatura, scritta insieme a Jean-Claude Carrière, e alla coppia di protagonisti, Annette Bening e Colin Firth, probabilmente nelle loro migliori interpretazioni.
Emiliano Morreale