UOMINI E VOCI DEL CONGRESSO SOCIALISTA DI LIVORNO

DCP. Col. (from a tinted nitrate print).

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Un sorprendente documento del XVII Congresso del Partito Socialista che, nel gennaio del 1921, portò alla scissione e alla nascita del Partito Comunista d’Italia. Il film, senza indicazioni di regia o produzione, mostra alcune delle importanti personalità per parteciparono al congresso (riconosciamo, tra gli altri, Filippo Turati, Umberto Terracini, Amadeo Bordiga, Elia Musatti, Emanuele Modigliani, fratello del pittore Amedeo, Argentina Altobelli) e delle diverse posizioni che animarono quelle tumultuose giornate. Il racconto si chiude su una bandiera rossa e sulla speranza in un futuro radioso. Ma il vento era girato: alle elezioni dell’anno successivo Mussolini fu il terzo deputato più votato d’Italia e la marcia su Roma era ormai alle porte.

Fin dal titolo si capisce che si tratta di un documento che sperimenta l’impossibile. Come dare voce alle tante tesi che si espressero al congresso, attraverso un mezzo che non poteva ancora registrare la voce? E come riprendere i congressisti all’interno di un teatro poco illuminato? Oggi la comunicazione politica nei palinsesti televisivi ha regole molto codificate, ma nel 1921 come si potevano raccontare le diverse posizioni condensando in mezz’ora una settimana di dibattito? Il film inventa un metodo (riprese fuori dal teatro, una didascalia per ogni relatore) che, pur mistificando l’esito del congresso (la scissione viene taciuta), documenta in estrema sintesi la varietà delle posizioni in campo. Secondo le ricerche di Silvio Alovisio e Luca Mazzei, le riprese sarebbero state effettuate da Silvio Laurenti Rosa che in una lettera pubblicata nel 1927 sul periodico bolognese “L’Eco del Cinema” ricorda che il lavoro non era stato presentato in censura perché “veniva proiettato solo in privato, proponendosi la direzione del partito, con quel film, di evitare la scissura e lo sfacelo di esso, prodotto dai comunisti al Congresso di Livorno”. Aggiungo una curiosità: tra i parlamentari ripresi c’è Francesco Misiano che nel 1924 fondò a Mosca la Mezrabpom che produsse film di Pudovkin, Protazanov, Ëkk e distribuì in Germania La corazzata Potëmkin di Ėjzenštejn.

Gian Luca Farinelli

Copia proveniente da

Restaurato nel 2020 da Cineteca di Bologna presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata. Un ringraziamento a Cecilia Mangini