TWILIGHT’S LAST GLEAMING
T. it.: Ultimi bagliori di un crepuscolo. Sog.: dal romanzo Viper Three di Walter Wagner. Scen.: Ronald M. Cohen, Edward Huebsch. F.: Robert B. Hauser. Mo.: Michael Luciano, William Martin, Maury Winetrobe. Scgf.: Rolf Zehetbaur. Mu.: Jerry Goldsmith. Su: Gordon Daniel, Gordon Davidson, Gilbert Marchant, John Stevenson, John Wilkinson, Jim Willis. Int.: Burt Lancaster (generale Lawrence Dell), Roscoe Lee Browne (James Forrest), Joseph Cotten (Arthur Renfrew), Melvyn Douglas (Zachariah Guthrie), Charles Durning (Presidente David T. Stevens), Richard Jaeckel (capitano Standford Towne), William Marshall (William Klingler), Gerald S. O’Loughlin (generale O’Rourke), Richard Widmark (generale MacKenzie), Paul Winfield (Willis Powell). Prod.: Bavaria Atelier, Bavaria Film, Geria Productions, Lorimar Productions. Pri. pro.: 9 febbraio 1977 35mm. D.: 143’.
Scheda Film
Aldrich avviò con Burt Lancaster una collaborazione lunga e gratificante, cominciata negli anni Cinquanta con due film cruciali che prefiguravano Leone e Peckinpah, L’ultimo Apache e Vera Cruz, per continuare con un altro western straordinario, Nessuna pietà per Ulzana’s Raid, che allude al coinvolgimento americano nella guerra del Vietnam. Il Vietnam viene mostrato più esplicitamente in Twilight’s Last Gleaming, che risente anche del clima post-Watergate. Il romanzo di Walter Wager da cui è tratto il film presenta il denaro come sola motivazione dei terroristi nucleari; Burt Lancaster ebbe un ruolo importante nella revisione della sceneggiatura, che divenne ancor più politicizzata.
Il film è ambientato nel 1981, alla possibile vigilia della Terza guerra mondiale: un futuro distante solo quattro anni rispetto all’uscita del film. Dopo essere stato prigioniero di guerra per cinque anni, il generale Dell (Lancaster) è pieno di rabbia e desiderio di vendetta. Vuole che si sappia la verità e dà al Presidente un ultimatum: “Abbiamo invaso il Silo 3. Siamo pronti a lanciare nove missili nucleari. Chiediamo dieci milioni di dollari, l’Air Force One… e lei, signor Presidente”. Questo non lascia molto spazio al dialogo. Dell scopre che nei primi anni Sessanta il governo sapeva benissimo che il Vietnam era già perduto e che la guerra serviva solo a impressionare i sovietici. Se le azioni di Dell sono profondamente motivate, non possiamo dire lo stesso per i suoi compagni, il più squilibrato dei quali è pronto a uccidere senza scrupoli. Dall’altra parte c’è l’élite politica e militare, i cui volti corrispondono all’idea che solitamente ci facciamo dell’arroganza del potere. Il film è una specie di riunione di famiglia di fisionomie segnate da infamie, sconfitte, violenza, che si tratti di coloro che stanno dalla parte della ‘legge’ o di coloro che stanno dalla parte del ‘crimine’: Richard Widmark, Charles McGraw, Leif Erickson, Melvyn Douglas.
Twilight’s Last Gleaming è un’acuta descrizione della schizofrenia, della follia al potere e di un mondo in cui le norme democratiche sono impazzite. Ed è abbastanza realistico da risultare agghiacciante: i sottintesi e i segreti della guerra del Vietnam, gli intrighi e le false promesse, l’era Nixon (come se non fosse mai finita), il Watergate, una cultura fatta di menzogne e di totale subordinazione ai falchi dell’industria degli armamenti. Il titolo cita l’Inno nazionale americano, proposto all’inizio del film in un arrangiamento jazz, quasi a omaggiare la celebre interpretazione di Jimi Hendrix. Il punto di vista non è completamente anarchico: al centro nevralgico del film c’è un Presidente idealista (e dunque spacciato), del quale Aldrich traccia un ritratto rispettoso.
Peter von Bagh