TWENTIETH CENTURY

Howard Hawks

Sog.: dalla commedia omonima di Ben Hecht, Charles MacArthur, adattata da Napoleon on Broadway di Charles Bruce Milholland; Scen.: Ben Hecht, Charles MacArthur; F.: Joseph H. August, Joseph Walker; Mo.: Gene Havlick; Su.: Edward Bernds; Ass. regia: Charles C. Coleman; Int.: John Barrymore (Oscar Jaffe), Carole Lombard (Mildred Plotka alias Lily Garland), Walter Connolly (Oliver Webb), Roscoe Karns (Owen O’Malley), Ralph Forbes (George Smith), Dale Fuller (Sadie), Etienne Girardot (Matthew G. Clark), Herman Bing (primo attore barbuto), Lee Kohlmar (secondo attore barbuto), James P. Burtis (controllore del treno), Billie Seward (Anita), Charles Levison (Max Jacobs), Mary Jo Mathews (Emmy Lou), Edgard Kennedy (McGonigle), Gigi Parrish (Schultz), Fred Kelsey (detective); Prod.: Howard Hawks per Columbia Pictures Corporation; Pri. pro.: 3 maggio 1934
35mm. D.: 91′. Bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

La nascita dello screwball. “Una farsa hardboiled” definì in realtà il film Pauline Kael, e Ventesimo secolo ha davvero un suo cuore duro, un nervo beffardo, uno sprezzo cinico del romanticismo. Pare un film sul teatro, sottogenere all’epoca già accreditato, ma è piuttosto un film sulla teatralità come dono, vizio o condanna, non a caso interpretato e dominato da John Barrymore che di tale patologia dello spirito, sulla scena e sullo schermo, è in questi anni il portatore eccellente. Ventesimo secolo era stata una commedia di Ben Hecht e Charles MacArthur, scritta e rappresentata nel 1932, “ispirata, per la figura del protagonista, a tre titani di Broadway: Jed Harris, Morris Gest e David Belasco” (Barbara Grespi), il loro maggior successo dopo Prima pagina. Gli stessi autori la adattano per il cinema, frantumando gli ambienti. A teatro si cominciava già sul treno, al cinema Oscar e Lily si incontrano, si amano e si lasciano in un lungo prologo tra teatro e stanze d’albergo che serve a Hawks per colorire i caratteri e radicalizzare il rapporto: John Barrymore maestro di scena seducente e trombone, lo sguardo di chi conosce il sacro fuoco e il coma alcolico, Carole Lombard ragazza di campagna che plasmata dal pigmalione tiranno spicca il volo dalle ribalte a Hollywood, variante al modello è-nata-una-stella con totale irrisione d’ogni patetismo. Barrymore deve riconquistare Lombard, e la loro istrionica guerra si gioca tutta sul Twentieth-Century-Limited, treno lussuoso come un grand-hotel e con in più il bagliore della modernità. Accolto tiepidamente da critica e pubblico (che in quel 1934 di Depressione preferirono di gran lunga la rincuorante morbidezza populista di Accadde una notte), il film venne consegnato al suo statuto di capolavoro da Andrew Sarris, che negli anni Sessanta lo chiamò ‘opera fondativa’ sulla base dell’argomento per cui questa è la prima commedia in cui il peso comico si sposta dai caratteristi ai protagonisti del romance. In Italia, la prima rivalutazione si deve a Pietro Bianchi.
(Paola Cristalli)

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