THE TRAMP

Charles Chaplin

T. it.: Il vagabondo. Scen.: Charles Chaplin. F.: Harry Ensign. Scgf.: E.T. Hazy. Int.: Charles Chaplin (il vagabondo), Edna Purviance (la figlia del fattore), Fred Goodwins (il fattore), Lloyd Bacon (il fidanzato di Edna), Paddy McGuire (il bracciante), Billy Armstrong (il poeta), Leo White (vagabondo), Ernest Van Pelt (vagabondo). Prod.: Jesse T. Robbins per The Essanay Manufacturing Company. DCP. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

La fine prima di tutto: il Vagabondo è inquadrato di spalle in una strada di campagna, il punto di fuga non è ancora perfettamente centrale. Si allontana sconfitto: le spalle inarcate, l’incedere lento e traballante, il bastone curvo sotto il peso, il fagotto con i pochi averi nell’altra mano. D’un tratto si arresta, il corpo sembra percorso da una piccola scossa elettrica che cambia il passo, sembra caricato a molla, e in qualche secondo la malinconia si stempera in un epilogo gaio e leggero, nella certezza di una nuova destinazione, di un altro tempo (“la strada conduce attraverso un tempo scomparso” scrive Benjamin del suo flâneur…). Lo schermo si chiude a iris, l’archetipo è compiuto. The Tramp segna un’evoluzione significativa nella poetica chapliniana e nella caratterizzazione del suo personaggio che introduce per la prima volta (e per la prima volta in una commedia) l’elemento patetico interpretando in maniera credibile e universale un’intera gamma di sfumature. Il personaggio sembra aver acquisito una nuova dimensione: “Si oppone, lotta, vive – scrive Jean Mitry – è sensibile al mondo che lo circonda, è consapevole della sua inferiorità, ne soffre e cerca di opporsi o almeno di non farsi dominare dalle circostanze. Reagisce ed entra in conflitto con il mondo. Non solo più quello degli oggetti ma quello degli uomini. In questa prima ‘pastorale’ l’amore non è più una caricatura, esiste per davvero e Charlot ne è investito completamente”. Memorabile la mungitura della mucca dalla coda.