The Strange Love Of Molly Louvain

Michael Curtiz

Sog.: Basato Sull’opera Inedita «Tinsel Girl» Di Maurine Dallas Watkins; Scen.: Erwin Gelsey, Brown Holmes; F.: Robert Kurrle; Mo.: James Morley; Scgf.: Robert Haas; Mu.: Leo F. Forbstein; Int.: Ann Dvorak (Molly Louvain), Lee Tracy (Scottie Cornell), Richard Cromwell (Jimmy Cook), Guy Kibbee (Pop), Leslie Fenton (Nicky Grant), Frank Mchugh (Skeets), Hank Mann (Harley), Claire Mcdowell (Sig.Ra Shiller), Evelyn Knapp (Sally), Charles Middleton (Capitano Slade); Prod.: Warner Bros. E First National Pictures Inc.; Pri. Pro.: Maggio 1932; 35mm. D.: 70′. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

È il racconto di una vita tanto sventurata da sembrare quasi una storia di fantasmi. Molly Louvain (Ann Dvorak, che aveva appena interpretato Scarface) è perseguitata da una buona dose di sfortuna e agisce alla cieca fra tristi coincidenze, in un’esistenza dominata dall’ombra di una madre che le ha lasciato in eredità uno spiacevole destino. A cominciare dalla nascita di un figlio indesiderato, la donna sembra crudelmente predestinata a ripercorrere le sciagurate orme della vita della madre. Ma si tratta anche di un film magnificamente costruito sulle coincidenze quali autentiche artefici della vita. Coinciden­ze che portano Molly all’improbabile ma provvidenziale incon­tro con uno di quei reporter dalla scorza dura che soltanto la Warner Brothers sapeva trasformare in simboli della velocità del tempo. La scena dell’innamoramento è talmente insolita da evocare, come un’anticipazione, Pickpocket con la sua toc­cante battuta finale. Rispetto alla tradizione dell’epoca, si trat­ta di un film dal ritmo molto veloce e tutt’altro che impeccabi­le, benché risulti altrettanto straordinaria la sua capacità di mostrare in 70 minuti tutto ciò per cui oggi occorrerebbe alme­no il doppio di tempo. Le convenzioni del melodramma si uni­scono perfettamente a ritmi insolitamente serrati, alternando momenti di durezza ad altri di tenerezza. Il ritratto della prota­gonista ricorda “una di quelle figurine fatte di fili argentati, per­fette come decorazioni su un albero di Natale, ma che non resistono alla pioggia”. Molly è costantemente in bilico tra una vita da prostituta e la salvezza. Storia d’amore e di vittoria sul­lo squallore dell’esistenza, The Strange Love of Molly Louvain è un film piacevolmente improbabile, ma talmente pieno di vita da non ammettere critiche.

Peter von Bagh

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