THE PRIVATE LIFE OF DON JUAN
S.: dalla commedia di Henri Bataille. Sc.: Lajos Biro, Frederick Lonsdale. F.: Georges Perinal. Scgf.: Vincent Korda. C.: Oliver Messel. M.: Stephen Harrison. Mu.: Ernst Toch. In.: Douglas Fairbanks (Don Juan), Merle Oberon (Antonia), Benita Hume (Dolores), Binnie Barnes (Rosita), Joan Gardner (Carmen), Melville Cooper (Leporello), Athene Seyler (Theresa), Owen Nares (attore che recita Don Jan), Patricia Hilliard (ragazza nel castello), Gina Malo (Pepita), Heather Thatcher (attrice), Claud Allister (Duke), Barry Mackay (Roderigo), Lawrence Grossmith (Guardian), Edmund Breon (Autore), Clifford Heatherley (Pedro), Diana Napier, Gibson Gowland, Hay Petrie, Natalie Paley. P.: London Films. 35mm. L.: 2388m. D.: 86’ a 24 f/s.
Scheda Film
“L’ultimo film di Fairbanks sembra una crudele allegoria del suo declino e della sua fine. The Private Life of Don Juan (1934) fu diretto da Alexander Korda. La trama è esile, ma il film è discreto, certo non tanto scadente quanto è stato sempre considerato. Ciò che lo rende così sconcertante è l’impossibilità di non identificare il personaggio con l’attore. Don Juan è al culmine della sua fama, ma non sta molto bene (credo che proprio in quel periodo Fairbanks abbia manifestato i primi sintomi della sua malattia e si sia sottoposto a un piccolo intervento chirurgico). Tuttavia, pur costretto a letto per qualche tempo, le sue presunte imprese continuano a divertire Siviglia, poiché un giovane villano rifatto si spaccia per lui. Quando l’impostore viene ucciso da un marito geloso, il vero Don Juan scorge una provvidenziale opportunità di sottrarsi per un poco alle responsabilità della propria reputazione e alle occupazioni della sua vita.
Ma l’inattività comincia a infastidirlo, ed egli decide di riprendere la propria carriera. È un disastro. Una ragazza pretende una ricompensa per avergli concesso i propri favori; un’altra sostiene di essere attratta da lui perché le ricorda il padre e gli chiede di portare un messaggio al fidanzato. […] L’happy end è piuttosto improbabile: dopo aver rinunciato all’identità di Don Juan, egli ritorna dalla moglie per una futura vita familiare. Per Fairbanks, il cui matrimonio con Mary Pickford era ormai irreparabilmente in crisi, la cui carriera, che egli lo sapesse o meno, volgeva al termine e che sarebbe morto nel sonno per un attacco di cuore qualche settimana dopo l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, la fine non fu altrettanto piacevole. Ma, come Don Juan, aveva tramandato una leggenda e lo spirito di un eroe”.
(David Robinson, L’eroe, cit.)