The Ox-bow Incident

William A. Wellman

Sog.: dal romanzo omonimo di Walter Van Tilburg Clark. Scen.: Lamar Trotti. F.: Arthur C. Miller. M.: Allen McNeil. Scgf.: James Basevi, Richard Day. Mus.: Cyril J. Mockridge. Int.: Henry Fonda (Gil Carter), Dana Andrews (Donald Martin), Henry ‘Harry’ Morgan (Art Croft), Anthony Quinn (Francisco Morez), Harry Davenport (Arthur Davies), Francis Ford (Alva ‘Dad’ Hardwick), Jane Darwell (Jenny ‘Ma’ Grier), William Eythe (Gerald Tetley), Frank Conroy (maggiore Tetley). Prod.: Lamar Trotti per Twentieth Century-Fox Film Corp .  35mm

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Wellman acquistò i diritti di The Ox-Bow Incident da Harold Hurley, un produttore di scarso successo della Paramount specializzato in film di serie B. Hurley, secondo Wellman, sognava di ingaggiare Mae West per farla “cantare per questi cowboy stanchi”. Ricevuto il via libera, Wellman diede un taglio diverso al film e chiamò Henry Fonda, del quale dirà poi: “Fonda è ovviamente un bravo attore, ma gli manca quel qualcosa che è l’essenza del grande divo. Quel qualcosa io lo chiamo ‘personalità cinematografica’”. Ma è qui che sta la chiave di The Ox-Bow Incident, come ha precisato Wellman nella sua autobiografia intitolata A Short Time for Insanity: “Hank [Henry] Fonda, forse il miglior attore che mi sia capitato di dirigere e sicuramente il più professionale. Sei settimane prima che iniziassero le riprese di The Ox-Bow Incident si procurò un costume, lo sottopose alla mia approvazione e da quel momento ci visse e probabilmente ci dormì dentro. Gli stivali, i Levi’s, il cappello e le bandane divennero parte di Gil Carter (il personaggio che interpretava) e non di Hank Fonda, perché Hank era diventato Gil. Si comportava come Gil, parlava come lui, sembrava lui, e quando fummo pronti a girare aveva anche il suo odore, e la sua interpretazione fu perfetta”. The Ox-Bow Incident non è la storia di un uomo ma la storia di una situazione. Fonda si mimetizza e si apposta sullo sfondo, osservando il vero protagonista del film: il progresso. Wellman guardò al progresso, con sentimenti opposti, in un altro film: Buffalo Bill, pensato per il divo Joel McCrea e imposto a Wellman da Zanuck in cambio del via libera per Ox-Bow. Con Buffalo Bill, Wellman accetta la sfida e con crudo disincanto documenta la rovina e lo sfruttamento della frontiera, le conseguenze della legge e dell’ordine così disperatamente perseguiti dalle vittime di Ox-Bow. Film ciclico, nella trama e nei movimenti di macchina, The Ox-Bow Incident di Wellman si apre e si chiude con l’immagine di un vecchio cane che attraversa la strada. “Oh, quel cane. Era una vecchia femmina con enormi mammelle penzolanti. La amavo. L’ho usata come cornice per il film; lo apriva e lo chiudeva. Forse sono una specie di artista, chi lo sa. Non so disegnare. Faccio solo film”. 

Gina Telaroli 

 

 

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