THE NIGHT OF THE HUNTER
T. it.: “La morte corre sul fiume”; Scen.: James Agee, Charles Laughton (non accr.), dal racconto omonimo di Davis Grubb; F.: Stanley Cortez; M.: Robert Golden; Scgf.: Hilyard Brown; Arredatore: Al Spencer; Trucco: Don L. Cash; Mu.: Walter Schumann; Su.: Stanford Naughton; Ass. R.: Milton Carter, Jack Sonntag (non accr.); Int.: Robert Mitchum (Harry Powell), Shelley Winters (Willa Harper), Lillian Gish (Rachel Cooper), Peter Graves (Ben Harper), Billy Chapin (John Harper), Sally Jane Bruce (Pearl Harper), Evelyn Varden (Icey Spoon), Don Beddoe (Walt Spoon), James Gleason (Oncle Birdie), Gloria Castillo (Ruby); Prod.: Paul Gregory Productions / United Artists; 35mm. D.: 93’ a 24 f/s. Bn.
Scheda Film
È la grande metafora del mondo “visto da un bambino” che ha permesso a Laughton di introdurre elementi brechtiani nella scenografia. A somiglianza del suo personaggio principale e di alcuni personaggi secondari, è tutto il mondo del film – che si denuncia da solo come illusione – a essere brechtiano, in modo politico. Il film è rivelatore di un mondo fondato su falsi valori, nel quale il predicatore incarna l’eterna alleanza tra fascismo americano e isteria puritana, che all’epoca aveva come nome e come volto il maccartismo. Rivedere oggi La morte corre sul fiume, alla luce del documentario (e preferibilmente nella versione restaurata da Bob Gitt), permette di riscoprire un film in cui il montaggio, controllato interamente dal regista, non intende assolutamente produrre effetti naturalistici o psicologici. Norman Mailer, che aveva venduto i diritti del suo romanzo The Naked and the Dead (realizzato poi da Raoul Walsh) al produttore di Laughton, Paul Gregory, all’uscita da una proiezione de La morte corre sul fiume dichiarò che il regista “non capiva il montaggio e non era in grado di servirsene”. Il lavoro di Laughton è invece teso a produrre con i suoi attori dei gesti significanti, che il montaggio lega in una continuità da leggere. Tutti i malintesi che circondano ancora oggi questo film sperimentale (che “sperimenta veramente”, diceva Truffaut) vengono da qui.
Bill Krohn, in “Cahiers du cinéma”, n. 578, 2003
Restaurato nel 2001 da UCLA Film and Television Archive e MGM Studios da un negativo originale 35mm acetato, un positivo 35mm acetato, una copia su supporto acetato 35mm e l’originale sonoro magnetico 35mm presso i laboratori Cinetech. Suono: Audio Mechanics e DJ Audio. Col finanziamento di The Film Foundation e Robert B. Sturm