THE LAVENDER HILL MOB
Scen.: T.E.B. Clarke. F.: Douglas Slocombe. M.: Seth Holt. Scgf.: William Kellner. Mus.: Georges Auric. Int.: Alec Guinness (Henry ‘Dutch’ Holland), Stanley Holloway (Alfred Pendlebury), Sidney James (Lackery Wood), Alfie Bass (Shorty), Marjorie Fielding (signora Chalk), John Gregson (ispettore Farrow), Clive Morton (sergente), Ronald Adam (Turner), Sydney Tafler (Clayton), Edie Martin (signora Evesham). Prod.: Michael Balcon per Ealing Studios. DCP. D.: 81’.
Scheda Film
Il titolo di questa commedia Ealing gioca sull’incongruenza, creando una discrepanza comica tra attività criminali e tranquille vie del Sud di Londra, eppure il film conserva una certa dose di realismo. Durante le ricerche per Città in agguato (Basil Dearden, 1951), un thriller su un furto di gioielli, lo sceneggiatore T.E.B. Clarke ebbe un vero colpo di genio: la storia di un impiegato che rapina la sua stessa banca. Completò la sceneggiatura dopo essersi consultato con la Banca d’Inghilterra e il risultato soddisfò la richiesta del capo della Ealing, Michael Balcon, di realizzare un altro poliziesco procedural sulla falsariga di I giovani uccidono (Basil Dearden, 1950). Le riprese in esterni per le strade di Parigi e di Londra (danneggiata dal blitz) offrono un elemento di autenticità a quello che è comunque un film di rapina allegramente assurdo.
Alec Guinness eccelle nell’esilarante ruolo di ‘Dutch’, sornione “signor Nessuno” che architetta un audace colpo con doppio bluff per rubare l’oro del suo datore di lavoro e farlo uscire dal paese in forma irriconoscibile. Stanley Holloway è Pendlebury, l’eccentrico complice, un fornitore di chincaglierie che fonde l’oro in souvenir di Parigi per beffare la dogana. La combriccola è completata da due veri teppisti cockney interpretati dai comici Sidney James e Alfie Bass, mentre nei primi cinque minuti si scorge la fugace comparsata di una giovane Audrey Hepburn.
Fedele alla formula Ealing, il film si diverte a sgonfiare il borioso decoro britannico. Lo vediamo nel cappello a bombetta di Dutch che fluttua nel cielo parigino mentre lui e Pendlebury scendono vertiginosamente i gradini della Torre Eiffel, o nei poliziotti letteralmente trasformati in manichini. Sotto la regia di Charles Crichton la commedia passa dalla satira beffarda alla vera e propria farsa nella scena culminante del caotico inseguimento in giro per Londra.
Niente meno che un’esperta del genere come Agatha Christie inserì il film tra i suoi preferiti del 1951 per la rivista “Sight and Sound”. “Eccellente” scrisse. “Buona recitazione, intreccio originale, e molto divertente.”
Pamela Hutchinson