THE LAST OF THE LINE

Thomas Ince

Le dernier de sa race. R. e P.: Thomas Ince. S.: C. Gardner Sullivan. 35mm. L.: 554m. D.: 25’ a 20 f/s.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“Thomas Ince fu un classico esempio di attore di teatro che, in un breve periodo di disoccupazione nel 1910, si rivolse al cinema, allora appena nato, come una fonte alternativa di guadagno: ma alla lunga il suo influsso sull’industria del cinema sarebbe stato davvero rilevante. Dopo aver lavorato per l’IMP e poi per la Biograph, tornò all’IMP quando gli venne offerta la possibilità di dirigere, e completò il suo primo film nel dicembre 1910. Ince però si stancò subito del formato ad un rullo e nell’autunno 1911 accettò un posto di regista alla New York Motion Picture Company di Adam Kessel e Charles Bauman. Si trasferì a Edendale, California, dove un piccolo gruppo di persone stava già producendo film. A quell’epoca lo studio era un negozio riadattato: un solo palcoscenico (senza nemmeno una copertura di tela), un deposito per le quinte, un piccolo laboratorio ed ufficio, ed una baracca che fungeva da camerino. Ince scrisse, diresse e montò il suo primo film in una settimana. Partito in questo modo, nel 1913 aveva già un procedimento di sceneggiatura completamente sviluppato; nel 1916, uno studio da 500.000 dollari su un’area di 170.000 metri quadri con edifici in cemento”.

(Janet Staiger, Divisione del lavoro e controllo della produzione. Thomas Ince e la nascita dello Studio System, in Griffithiana 1984).

Copia proveniente da