THE IRON CURTAIN

William A. Wellman

  1. it.: Il sipario di ferro; Sog.: tratto dagli articoli “I Was Inside Stalin’s Spy Ring” di Igor Gouzenko, pubblicati in Hearst’s International-Cosmopolitan; Scen.: Milton Krims; F.: Charles G. Clarke; Mo.: Louis Loeffler; Scgf.: Lyle Wheeler, Mark-Lee Kirk; Cost.: Charles LeMaire, Bonnie Cashin; Mu. Dir.: Alfred Newman; Su.: Bernard Freericks, Harry M. Leo- nard; Int.: Dana Andrews (Igor Gouzenko), Gene Tierney (Anna Gouzenko), June Havoc (Karanova), Berry Kroeger (John Grubb), Edna Best (Mrs. Foster), Stefan Schnabel (Ranev), Nicholas Joy (Dr. Harold Norman), Eduard Franz (maggiore Kulin), Frederic Tozère (colonnello Trigorin), Noel Cravat (Bushkin), Reed Hadley (narratore); Prod.: Sol C. Siegel per Twentieth Century-Fox 35mm. D.: 87’. Bn.

 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il sipario di ferro è stato il primo film mainstream apertamente incentrato sulla sfiducia e sulla paura nei confronti dell’Unione Sovietica, precorrendo il genere dei film anticomunisti. (…) Il film colloca la Russia come antagonista dell’America e usa termini appena coniati come “Guerra Fredda” e “cortina di ferro” per definire i rapporti est-ovest. (…) Il film si basa sulla storia di Igor Gouzenko, funzionario decodificatore per l’ambasciata sovietica a Ottawa, che nel settembre del 1945 passò dalla parte degli occidentali. Il caso Gouzenko e il conseguente “scandalo dello spionaggio canadese”, oggi quasi dimenticato, al tempo fu considerato uno dei fattori scatenanti della Guerra Fredda. (…) Temendo di essere rispedito in Urss con la famiglia, Gouzenko portò via un gran numero di documenti sulle attività di spionaggio russo in Nord America (…) [e] collaborò con la polizia canadese per smascherare una rete di spie che coinvolgeva diversi illustri scienziati britannici e canadesi (…). Dana Andrews interpretava il ruolo di Gouzenko e Gene Tierney quello della moglie. Dana Andrews era la scelta più logica per vestire i panni del “russo buono”, dopo aver recitato nel film prosovietico North Star (1943) (…) Gli altri russi del film erano chiaramente stereotipi nazisti riciclati (…). Il film utilizzava lo stile pseudo-documentaristico comune a molti film di gangster e di spionaggio del tempo e contiene molte riprese in esterni girate a Ottawa.

Va detto che Il sipario di ferro probabilmente si attirò le attenzioni della stampa più di qualsiasi altro film del 1948, sia in seguito agli scontri che si verificarono la sera della prima [fuori dal Roxy Theatre di New York], sia per il dibattito [sulle pagine del New York Times] tra Bosley Crowther e Darryl Zanuck. La vicenda fu accompagnata anche dalle notizie di una causa per la violazione dei diritti d’autore intentata alla Fox da parte di Prokofiev e di altri tre compositori russi [Sˇostakovicˇ, Khacˇa- turjan e Mjazkovskij], secondo i quali la loro musica era stata usata nel film senza il loro consenso.

Paul Swann, International Conspiracy in and around The Iron Curtain, “The Velvet Light Trap”, n. 35, spring 1995

 

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