The Invisible Man

James Whale

T. it.: L’uomo invisibile. Sog.: dal romanzo omonimo di H.G. Wells. Scen.: R.C. Sherriff. F.: Arthur Edeson. M.: Ted Kent. Scgf.: Charles D. Hall. Mus.: W. Franke Harling. Int.: Claude Rains (Dr. Jack Griffin, l’uomo invisibile), Gloria Stuart (Flora Cranley), William Harrigan (Dr . Kemp), Henry Travers (Dr . Cranley), Una O’Connor (Jenny Hall), Forrester Harvey (Herbert Hall), Holmes Herbert (capo della polizia), E .E . Clive (agente Jaffers). Prod.: Carl Laemmle, Jr. per Universal Productions. Pri. pro.: 13 novembre 1933 DCP. D.: 71′. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Togliete a un film di effetti speciali i trucchi visivi e gli ruberete l’anima. The Invisible Man (1933), magnifico film della Universal tratto dal celebre romanzo di H.G. Wells, è una solida eccezione a questa regola. I film fantastici che come questo reggono alle devastazioni del tempo si contano sulla punta delle dita, e The Invisible Man è un monumento al genio di quattro artisti di vaglia: il regista James Whale, lo sceneggiatore R.C. Sherriff, il mago degli effetti speciali John P. Fulton e l’attore Claude Rains. La combinazione di questi talenti è così geniale che è difficile immaginare il film senza uno solo di loro. […] Il film uscì quando la fama di H.G. Wells era quasi al culmine. I recensori, sempre rispettosi nei confronti dell’eminente scrittore, accolsero le buone intenzioni di Whale con una pioggia di critiche entusiastiche. (In realtà solo il primo terzo del film è fedele a Wells.) The Invisible Man divenne subito uno dei più acclamati film fantastici dell’epoca, e più di mezzo secolo dopo la sua fama rimane intatta. […] Ancora una volta il regista evita caparbiamente la maggior parte delle convenzioni del cinema dell’orrore. I migliori momenti del film uniscono umorismo nero e stupore (per esempio nella splendida scena dello smascheramento). L’agente Jaffers (E.E. Clive), comicamente pomposo, si affanna a mantenere un contegno mentre Griffin si toglie i vestiti. Segue la folle e sgangherata corsa di Jaffers e degli abitanti del villaggio che incespicando e ruzzolando cercano di ammanettare la camicia in fuga. L’inventiva di John Fulton era destinata a diventare la norma, ma conserva qui tutta la sua freschezza perché Whale non permette mai a The Invisible Man di diventare soltanto un film di effetti speciali. Il ritmo splendidamente costruito rende la prima parte del film un tour de force drammatico oltre che tecnico. In un altro memorabile faccia a faccia con la legge, Griffin toglie i pantaloni a un poliziotto. Qualche momento dopo, in una strada di campagna, assistiamo alla corsa a perdi fiato di una donna inseguita dallo stesso paio di pantaloni, che saltellano accompagnati da un motivetto allegro. È ancora oggi una scena straordinaria, e bisogna pensare all’impatto che episodi del genere potevano avere sugli spettatori del 1933 che li vedevano per la prima volta.

Michael Brunas, John Brunas, Tom Wea- ver, Universal Horrors. The Studios Clas- sic Films, 1931-1946, McFarland, Jefferson, NC-London 1990

 

Copia proveniente da

Restaurato da Technicolor, in occasione del centenario della Universal Pictures