THE HALF-BREED

Allan Dwan

Sog.: dal racconto In the Carquinez Woods di Bret Harte. Scen.: Anita Loos. F.: Victor Fleming. Int.: Douglas Fairbanks (Lo Dorman), Alma Rubens (Teresa), Sam De Grasse (lo sceriffo Dunn), Tom Wilson (Dick Curson), Frank Brownlee (Winslow Wynn), Jewel Carmen (Nellie Wynn), George Beranger (Jack Brace), Winifred Westover (Belle). Prod.: Fine Arts Film Co. / Triangle Film Corp. (supervisione di David W. Griffith). 35mm. L.: 1335 m. D.: 65’ a 18 f/s. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

The Half-Breed, che come ha scritto Frederic Lombardi nel 2013 è “il più originale e ardito tra tutti i film di Fairbanks per la Triangle”, si apre con la tragica fine di una storia d’amore interrazziale, il suicidio di una nativa americana sedotta e abbandonata da un bianco. La donna lascia un figlio, Lo (Douglas Fairbanks), detto Acqua Dormiente, che viene cresciuto da un naturalista bianco. Alla morte del padre adottivo, Lo è costretto dai concittadini bianchi ad andarsene sotto la minaccia delle armi. In una storia essenzialmente concepita come condanna del razzismo e dell’ipocrisia, pare che con questo ruolo lontano dalle sue abituali corde Fairbanks intendesse mettere alla prova il proprio talento. Gli spettatori apprendono presto l’identità del padre di Lo: è lo sceriffo. Solo il pubblico può dunque capire quanto sia ironico il disprezzo dell’uomo per Lo e la rivalità tra i due nel contendersi l’amore della figlia del predicatore, Nellie Wynn.
La scelta di rovesciare lo stereotipo della bianca virginale e del pellerossa rapace è forse almeno in parte merito della sceneggiatrice Anita Loos: la spietata corte che Nellie fa a Lo ricorda più la franchezza delle flapper degli anni Venti che la morale vittoriana.
La strategia del film è quella, piuttosto comune, di introdurre il tema del razzismo senza però affrontarlo veramente: in questo caso, svelando che Nellie è una civetta spietata e fornendo a Lo un oggetto più degno del suo amore, Teresa, che essendo sia messicana che fuorilegge è socialmente una sua pari. Ma sarebbe ingiusto condannare il film per la sua incapacità di trascendere i pregiudizi dell’epoca, considerando che ancora nel 1990 Kevin Costner sposa una prigioniera bianca e non una nativa americana nel film premiato dall’Oscar Balla coi lupi.

Monica Nolan

Una copia nitrato dell’edizione originale di The Half-Breed distribuita dalla Fine Arts Corporation Pictures nel 1916 e oggi custodita nella Library of Congress proviene dal famigerato ritrovamento di Dawson City del 1978, quando sotto una piscina furono scoperte centinaia di film risalenti agli anni precedenti la Prima guerra mondiale. Benché sia la più vicina all’edizione originale, la copia si è rivelata utilizzabile solo per le didascalie e per un ristretto numero di scene indispensabili, comprese quelle in cui Jack Brace insegue Teresa tra le sequoie. L’unica altra copia 35mm superstite risale al 1924 ed è custodita dalla Cinémathèque française: da essa proviene il novanta per cento delle inquadrature della copia restaurata. Infine, una copia 16mm accorciata fornita da Lobster Films ha permesso di inserire alcune scene perdute, come il combattimento tra Lo Dorman e il gruppo di indiani ubriachi.

Robert Byrne

Copia proveniente da